Adescati sul web da finti spasimanti: cos’è la “truffa romantica” che ti svuota il portafoglio
È un tipo di raggiro molto diffuso su internet, e fa leva sulle debolezze sentimentali delle persone
È capitato a molti internauti di aver ricevuto almeno una volta nella vita un messaggio romantico da parte di uno sconosciuto.
Purtroppo non si trattava del bel ragazzo dagli occhi azzurri, e nemmeno della signora con il vestito lungo che era passata accanto a voi con il suo tacco 12 mentre parlavate con i vostri amici; probabilmente vi ha lanciato anche sguardi, sorrisi e un’indimenticabile scia di profumo inebriante. Nulla di tutto ciò.
Se avete ricevuto un messaggio romantico sui social o via email, siete certamente vittime di un profilo fake o “romantic scams”, ovvero le cosiddette truffe romantiche.
Tante sono le tecniche messe in atto dai truffatori della rete, che attraverso un messaggio privato su facebook o una email, entrano in confidenza con la vittima, pazientemente, facendole abbassare l’allerta, acquistando fiducia e sfruttandone le fragilità per poi passare alla richiesta di informazioni sulla sua vita privata.
La solitudine induce inevitabilmente l’essere umano a pensare che da qualche parte nel mondo ci possa essere una persona compatibile, e tale speranza fomenta la ricerca e molto spesso anche l’illusione che il web possa essere il luogo giusto per trovarla.
“È una vera e propria truffa architettata da lestofanti informatici, i quali cercano di speculare sulle varie vittime che hanno avuto o hanno una situazione sentimentale difficile”. Così Antonello Elia, perito esperto in sicurezza informatica, spiega la “truffa amorosa informatica”.
Il meccanismo è sempre lo stesso. La vittima riceve una richiesta di amicizia da qualcuno che risiede all’estero, poi inizia a scrivergli passando dal buongiorno a messaggi con informazioni generiche sulla propria vita.
“La fascia di età più colpita va dai 40 in su – spiega Elia – La donna, ad esempio, vede il suo corpo trasformarsi, affiorano le insicurezze e si è spinti a cercare qualcosa di diverso. Sono proprio queste donne le vittime più frequenti, soprattutto le vedove in giovane età”.
Secondo un paradossale meccanismo psicologico, la lontananza rafforza questo processo di manipolazione, e la vittima tende a idealizzare maggiormente il suo truffatore.
Messaggi lusinghieri, che fanno sentire la persona al centro dell’universo, desiderata e accettata, sembrano preludere a un incontro di persona. Improvvisamente, però, l’adescatore comincia ad accampare scuse che gli impedirebbero di organizzare la trasferta, tutte di natura economica. Da qui parte la richiesta di soldi.
Elia spiega che “i pirati studiano per un po’ il profilo dei vari soggetti: se devono adescare un uomo lo fanno con fotografie di altre persone, generalmente belle donne, ovviamente creando profili falsi. Mentre per quanto riguarda le donne, questi truffatori studiano i loro post, e tramite questi capiscono le debolezze del soggetto”.
“Da lì costruiscono una figura il più idonea possibile alle vittime, poi raccontano la solita storia: che sono all’estero, che hanno un figlio malato che ha bisogno di cure; chiedono alle vittime dei bonifici internazionali che non sono né tracciabili né monitorabili”.
Per contrastare il fenomeno dei truffatori romantici è necessario denunciare alle autorità preposte. Spesso alcune donne o uomini fanno veramente fatica ad ammettere un’ulteriore sconfitta sul piano sentimentale, e preferiscono continuare a credere che dall’altra parte dello schermo, o del telefono, ci possa essere una persona in carne ed ossa che ha veramente bisogno del loro aiuto.
“La difficoltà a denunciare è sempre la stessa, perché purtroppo si ha vergogna di metterci la faccia. Una persona debole, che sentimentalmente ha già avuto una delusione non è pronta a ricevere un’altra mortificazione dalla società” , conclude Elia.