Ucraina, dopo Al Bano anche Toto Cutugno è finito nella lista nera
La richiesta è arrivata da parte di un gruppo di deputati
CUTUGNO UCRAINA – Dopo Al Bano anche Toto Cutugno. Il cantante toscano è stato inserito nella lista nera dell’Ucraina, cioè tra quelle personalità che possono rappresentare una minaccia per il Paese. Stavolta a bandire un artista italiano non è il ministro della Cultura ucraino, ma un gruppo di deputati che ha chiesto a Vasily Gritsak, capo dei servizi di sicurezza (Sbu), di non far entrare Cutugno nello Stato a causa delle sue presunte posizioni filorusse. Lo ha riportato l’Ansa il 15 marzo 2019.
Danilo Mancuso, manager del cantante de L’italiano, è “sorpreso e fortemente preoccupato” a proposito della richiesta avanzata dai parlamentari ucraini. “Toto è sempre stato distante dall’ambito politico e in tutta la sua vita non si è mai espresso in nessuna direzione”, ha dichiarato Mancuso all’agenzia.
“Mi sorprende che questa richiesta venga fatta una settimana prima del concerto di Cutugno del 23 marzo a Kiev, oltretutto sold out da tempo. Si tratta di un teatro di 4.000 posti, inoltre la pubblicità e la promozione di questo evento è partita tanti mesi fa”, ha raccontato il manager. Che ha aggiunto: “Sono fortemente preoccupato perché stiamo lavorando sul progetto da tempo. Ho voluto proporre il concerto con l’orchestra sinfonica di Kiev, composta da 60 elementi, seguendo la volontà dell’artista di creare forme di collaborazione e di contaminazione com’è avvenuto con il coinvolgimento del coro dell’Armata Rossa in occasione del Festival di Sanremo 2013“.
L’esibizione di Cutugno a Kiev verrà dunque annullata? “Mi sembra assurdo. Tra l’altro abbiamo rinunciato ai concerti in Crimea dopo l’annessione alla Russia perché ciò avrebbe significato non poter andare più in Ucraina per via delle restrizioni imposte dal governo”, ha spiegato il manager all’Ansa. E ha concluso: “Toto è ambasciatore della musica italiana nel mondo da oltre 40 anni, ruolo che continua a esercitare anche con questo tour che, dopo Kiev, tocca numerose capitali europee tra cui Budapest, Praga, Varsavia, Bratislava”.