Tommaso Paradiso: “La ricetta per sfornare un tormentone? Ci devi credere”
“E allora sogno a bestia una pioggia tropicale”, è l’attacco del ritornello della canzone dell’estate di Tommaso Paradiso, Maradona y Pelé.
Il ritornello della canzone ci insegue in macchina, mentre ascoltiamo la radio, quando accendiamo la TV o quando entriamo in un bar, ed è già scolpito nella nostra memoria.
Anche se non riusciamo a coglierne il senso, anche se ci sembra stupida e banale. Anche se non ci piace, infondo la conosciamo. E la cantiamo.
Ma per il leader dei The Giornalisti scriverla è stata una piccola impresa, come ogni volta quando scrive un tormentone.
In un’intervista all’esperto di musica e giornalista Ernesto Assante, pubblicata su Repubblica, Tommaso Paradiso spiega che produrre una canzone del genere è una vera arte, una missione che puoi portare a termine solo se ci credi davvero.
Non c’è una scienza, e non è nemmeno facile. Almeno per lui, che per finire di scriverla è dovuto ricorrere a riferimenti universali come Maradona y Pelé in un momento in cui non aveva più ispirazione.
“Ti deve piacere, ci devi credere, non è vero che è un compito che realizzi a tavolino”, dichiara il cantante.
E l’estate è la stagione giusta per farlo, quella in cui le persone sono più rilassate e pronte a distrarsi con una canzone.
“È come se l’estate ti dopasse, energia e sentimenti si amplificano, non sono del tutto veri”, continua Tommaso.
Secondo Tommaso Paradiso, se si parla di mare, di amore e di caldo a un ragazzo che muore di freddo e deve studiare per un esame o andare a lavoro durante l’inverno, di certo il brano sarà meno amato.
Lo sa bene lui, che dall’uscita del famoso brano Riccione, nell’estate del 2017, è diventato uno dei principali idoli pop del Paese, e non ha smesso di sfornare tormentoni simili a quel martellante “sotto il sole“.
Eppure alcuni hanno criticato il cantante pop per il suo ultimo pezzo perché Maradona, Pelé e Robert De Niro, protagonisti del suo ritornello, sbucano dal nulla e sembrano non c’entrare molto con il resto del testo, che invece descrive la scena paradisiaca di un’avvenente ragazza che balla sotto una pioggia tropicale.
Ma Paradiso si difende bene, per lui la scelta di Maradona y Pelè, personaggi facilmente riconoscibili da tutti, anche se non propriamente estivi e inerenti al resto del pezzo, ha sbloccato tutto in un momento di stallo.
“C’era una parte del testo che proprio non mi veniva, non riuscivo a chiudere il cerchio, ho fatto mille tentativi e nessuno mi piaceva. Mi servivano delle cose evocative, le ho trovate in Maradona, Pelé, Sandokan e Robert De Niro. Avevano senso con il racconto, non mi importa se non richiamano l’estate, mi hanno permesso di sbloccare la canzone”, continua Paradiso.
E così il cantante pop più ascoltato del momento con la sua hit ha colpito ancora.
La canzone dell’estate di Tommaso Paradiso | Maradona y Pelé