Terence Hill: “Ho avuto un’infanzia difficile, a Dresda camminavo sotto le bombe della guerra”
L'attore ha parlato anche della moglie, Lori Zwicklbauer, con cui è legato da 51 anni
Il suo volto è quello inconfondibile di Don Matteo, nell’omonima serie, e di Trinità, nella pellicola del 1970, appunto, Lo chiamavano Trinità… . Ma Terence Hill, il vero nome è Mario Girotti, ha raccontato per la prima volta al settimanale Oggi un aspetto della sua vita meno noto e, soprattutto, doloroso.
Terence Hill e la sua infanzia
Gli anni da bambino non sono stati facili per l’attore veneziano. “Fino ai sei anni ho parlato solamente tedesco. Mia madre veniva dalla Sassonia. Io sono cresciuto a Lommatzsch, vicino a Dresda” ha dichiarato Hill a quasi 80 anni (il 29 marzo 2019).
Il dramma del Secondo conflitto mondiale, dunque, Mario Girotti l’ha provato sulla sua pelle. La città, infatti, fu distrutta dai bombardamenti. “Non ne parlo volentieri. Con mia madre ci siamo nascosti in cantina. Da lì potevamo vedere che il cielo sopra Dresda era totalmente rosso. Mio padre lavorava come chimico in una fabbrica e da una settimana non ne avevamo notizie. Avevamo paura – ha detto l’attore – Finché un giorno un fratello di mia madre prese la bicicletta per cercarlo. Lo trovò in un bosco dove si era nascosto”.
Quando la guerrà finì, Terence Hill poté tornare in Italia. “Era il 1947 e quando mio padre ha ricevuto un’offerta di lavoro, ci siamo trasferiti in Umbria. Abbiamo percorso tutto questo tragitto a piedi, portando tutto quanto possedevamo in mano”.
Nel 1967, vent’anni dopo, “Don Matteo” incontrò a Roma, sul set Dio perdona… io no!, Lori Zwicklbauer, una ragazza statunitense di origine tedesca che divenne poi sua moglie.
“Una settimana dopo è partita con me per Almeria per aiutarmi con la lingua americana. Quando due mesi dopo le riprese finirono, ci sposammo… C’era qualcuno che diceva che non poteva durare dopo così poco tempo. Ma noi abbiamo rischiato e adesso siamo sposati da ben 51 anni”.