Per la docu-serie sul serial killer Ted Bundy, Netflix avvisa: “Non guardatelo da soli”
Quante volte avete chiesto ai vostri amici di farvi compagnia per vedere un thriller? In questa occasione siete quasi obbligati. Netflix ha lanciato il documentario sul serial killer Ted Bundy e ha espressamente detto ai telespettatori di “Non guardarlo da soli”.
Conversazioni con un Killer: The Ted Bundy Tapes, uscito giovedì, è basato sul lavoro dei giornalisti Stephen Michaud e Hugh Aynesworth, incluse interviste condotte nel 1980 mentre Bundy stava per morire.
La docu-serie in quattro parti include estratti dalle registrazioni prese durante quelle conversazioni, così come interviste e immagini di archivio.
La data non è un caso: esattamente 30 anni dopo l’esecuzione di Bundy il 24 gennaio 1989.
Netflix ha avvertito i suoi spettatori di non guardare il documentario da soli, twittando il giorno in cui il documentario ha debuttato: “Per quelli di noi con un dottorato di ricerca in veri e propri podcast, Conversations with a Killer: The Ted Bundy Tapes è in streaming, consigliamo di non guardarlo da soli”.
Diversi utenti di social media hanno condiviso messaggi che dicono che il documentario li ha spaventati, tra cui una persona che ha scritto: “Se solo avessi notato prima l’avvertimento di Netflix!”
Prima della sua esecuzione, Bundy ha confessato di aver ucciso 30 donne e ragazze in sette stati diversi.