“Un padre severo e freddo, ma l’ho perdonato”: il genio di Steve Jobs nel ritratto della figlia Lisa
![Immagine di copertina](https://www.tpi.it/app/uploads/2018/08/steve-jobs-getty-300x188.jpg)
Sta per uscire "Small Fry", il libro di memorie di Lisa Brennan Jobs, la figlia del fondatore di Apple che non la riconobbe per anni
Duro e aggressivo, ma capace anche di grandi sorprese. Così Lisa Brennan-Jobs tratteggia il padre, Steve. Lei, per anni non riconosciuta dal genio dell’informatica, racchiude le sue memorie sul padre in un libro: Small Fry.
Lisa Brennan-Jobs è nata dalla relazione che Jobs ebbe con Chrisann Brennan. Nel libro Lisa si confessa e racconta il suo rapporto con il padre.
Uomo geniale, Steve Jobs, come abbiamo imparato a conoscerlo, ma spesso freddo, aspro, insopportabile. A tratti disumano, secondo la testimonianza della figlia.
In Italia il testo è edito da Rizzoli, il titolo Small Fry (letteralmente piccolo pesce) sarà Pesciolino e uscirà il 4 settembre, contemporaneamente con l’uscita negli Stati Uniti.
Lisa Brennan-Jobs oggi ha 40 anni e collabora con diverse riviste. Dell’uscita del libro e del suo contenuto ha parlato in un articolo pubblicato sul New York Times, di Nellie Bowles.
I spent some time with Lisa Brennan-Jobs, who has a memoir coming out, “Small Fry” https://t.co/r5ecxiiYGH
— Nellie Bowles (@NellieBowles) 23 agosto 2018
Nella testimonianza al Nyt, la donna ha raccontato del rapporto difficile col padre. Brennan-Jobs ha parlato dei maltrattamenti subiti, della durezza di un padre spesso distante, pieno di difetti.
Nonostante tutto, però, da figlia Lisa Brennan-Jobs non ha potuto che comprenderlo e perdonarlo. È per questo che ha scelto di scrivere il libro sul padre: per mettere nero su bianco debolezze e tratti negativi del padre, ma non mancando di sottolineare i lati positivi.
Destinato a scatenare reazioni opposte per un personaggio che è da sempre considerato controverso, il libro mira comunque a trasmettere l’idea di uno Steve Jobs papà, in cui i racconti di padre e figlia che “pattinano e ridono insieme diventino virali quanto quelli in cui lui le dice che non le lascerà nessuna eredità”.
Sempre dall’articolo del New York Times sappiamo che “Brennan-Jobs ha passato l’infanzia vivendo insieme alla madre di sussidi pubblici e un’adolescenza resa facile dai soldi del padre”.
Dopo l’università, la giovane donna andò a Londra e in Italia, lavorando nella finanza e nel design. Poi arrivò la scelta della scrittura. Prima di Small Fry Lisa Brennan-Jobs aveva scelto di non occuparsi della storia del padre, evitando i dibattiti sulla figura dell’imprenditore più famoso di Cupertino.
Poi la donna ha dovuto fare i conti con la morte di Steve Jobs, nel 2011. Allora è iniziato il lavoro su Small Fry. Non è solo un’autobiografia: per scriverla ha parlato con amici e familiari, ha ascoltato le testimonianze di ex compagni e compagne del padre e della madre.
Dal libro viene fuori uno Steve Jobs inedito, a volte “strano”, come è la stessa figlia a definire il padre. Small Fry contiene anche resoconti di momenti felici e spensierati e Brennan-Jobs ha scritto, del padre: “Mi spaventava ma allo stesso tempo sentivo un affetto potente, elettrico”.
Steve Jobs, fondatore di Apple e imprenditore geniale, morì per un cancro al pancreas a 56 anni. Lisa è nata quando lui aveva appena 23 anni, nel 1978.
I genitori della donna si erano conosciuti alle superiori, poi si erano rincontrati. Quando Lisa nacqua, Steve andò a trovare la madre solo qualche giorno dopo.
Decise di chiamare la figlia Lisa, ma non riconobbe la paternità sulla bambina. Fu costretto a farlo solo anni dopo, quando una porva schiacciante del DNA non lasciava dubbi.
A legare i due, oltre al DNA, è uno dei primi prodotti Apple. Uno dei primi computer si chiama infatti LISA. Pare fosse l’acronimo di “Local Integrated Software Architecture”, in realtà Hobs scelse quel nome per la figlia.