Le spese dei grillini dal barbiere di Montecitorio (che volevano abolire)
spese m5s barbiere montecitorio – All’inizio i cinque stelle l’avevano urlato come un grido di battaglia: i barbieri di Montecitorio sono da abolire, troppi sprechi. Poi, invece, dai barbieri della Camera ci sono andati e sono diventati anche clienti affezionati.
Secondo quanto scritto da Il Giornale, i ministri del governo pentastellato si fanno tagliare e curare i capelli usando i “servizi di barberia” di Montecitorio. Tutti, o quasi: nella lista ci sono il vicepremier Luigi Di Maio, il guardiasigilli Alfonso Bonafede e il presidente della Camera Roberto Fico. Anche lui, che agli esordi del governo giallo-verde si era fatto fotografare mentre arrivava al lavoro in autobus, ha finito per cedere alla tentazione di un barbiere a portata di ufficio.
La spesa è modesta ma continua. Di Maio si è forse tagliato i capelli due volte in un mese spendendo 36 euro. A gennaio aveva speso 41 euro.
Poco, perché i barbieri sono pure sempre inquadrati come assistenti parlamentari e, in quanto tali, il loro stipendio non dipende dal numero di tagli e di messa in piega che riescono a portare a casa a fine mese. Quindi, possono mantenere i pezzi bassi: 15 euro un taglio, 8 euro la barba, 6 euro la frizione extra.
spese m5s barbiere montecitorio – La trattenuta per “servizi di barberia” di Fico registra 23 euro, un prezzo stimato per farsi barba e capelli.
Quando nel 2013 i grillini avevano esordito in Parlamento, avevano scritto all’allora presidente della Camera Boldrini: “I 1.521 dipendenti della Camera dei Deputati costano ai cittadini 270 milioni di euro ogni anno. Un costo insostenibile. Vogliamo conoscere i curriculum e stipendio di ogni dipendente”.
Di più: Grillo aveva detto che Montecitorio doveva essere aperta come una scatola di tonno. Ora, nella scatola ci sono caduti.