Roberta Bruzzone vittima di una gigantesca fake news
Roberta Bruzzone vittima di una fake news: le accuse e la risposta della criminologa, ecco cosa è successo
Una brutta nottata per la criminologa Roberta Bruzzone, volto storico della tv di Stato, dopo un articolo comparso (poi prontamente rimosso) sul sito dell’Adnkronos. Adesso la criminologa, che si è già rivolta al suo legale, è pronta a dichiarare guerra all’agenzia di stampa.
La Bruzzone, sin da subito, ha prontamente smentito sui social quanto aveva scritto sul suo conto l’Adnkronos. Stamattina è arrivata la replica dell’agenzia insieme alle dichiarazioni dell’avvocato della criminologa.
Roberta Bruzzone | La fake news, cos’è successo?
Ecco i fatti. In un articolo di Adnkronos veniva attribuito alla criminologa Roberta Bruzzone la titolarità del sito ‘La Caramella Buona’, in cui è presente un link al portale ‘Hidden Faces’ che pubblica i volti di bambine vittime di abusi. Tutto falso. La Bruzzone l’ha ribadito da subito combattendo con le unghie e con i denti la gigantesca fake news.
“Trovo assurdo che sia stato accostato il mio nome ad un sito di cui non ho alcuna titolarità. Bastava un clic sul mio portale (robertabruzzone.com) per verificare che non c’è nessuna foto di minori”, racconta a TPI la criminologa.
Ma l’avvocato della Bruzzone in una nota (che ha pubblicato anche l’Adnkronos) fa chiarezza dicendo: “Nell’organigramma del portale ‘La Caramella Buona’ la Bruzzone figura come vicepresidente. L’agenzia Adnkronos ha attribuito falsamente la titolarità del portale ‘Volti Nascosti’ (Hidden Faces) alla Dottoressa Bruzzone… accedendo al portale citato, è del tutto evidente la totale estraneità della Dottoressa. L’articolo pubblicato da Adnkronos – e poi rimosso – invece attribuisce falsamente alla Bruzzone l’amministrazione e, ancor peggio, la titolarità (“sito Bruzzone”) del sito ‘Volti Nascosti'”.
Roberta Bruzzone | Hidden Faces
Ma cos’è Hidden Faces? Tutto nasce dalla volontà di trovare una soluzione concreta per dare un’opportunità di salvezza alle vittime che non possono scappare dall’incubo della pedofilia, un portale attraverso il quale chiunque nel mondo diventi un valido aiuto per la protezione e il futuro dei bambini.
“Negli ultimi due mesi – ha spiegato la criminologa su Facebook – le indagini che La Caramella Buona Onlus ha condotto con l’Emme Team statunitense hanno portato alla chiusura di molti siti pedo-pornografici, ma nel contempo hanno permesso di scoprire e bloccare centinaia di migliaia di video illegali”.