Perché Rihanna trascina il padre in tribunale
La cantante statunitense accusa il padre Ronald di aver sfruttato il suo marchio senza permesso
In pochi sanno che il cognome di Rihanna è Fenty, che è il nome del rinomatissimo marchio con cui la cantante statunitense si è costruita un piccolo impero economico. Un impero appetitoso anche per i familiari stessi dell’artista, in particolar modo per il padre Ronald, che ha pensato bene di appropriarsi indebitamente del marchio per creare una società di talent scout.
La cantante, però, non l’ha presa bene e così ha deciso di trascinare il papà davanti ai giudici. L’accusa è quella pesante di essersi ingrossato il portafogli con il marchio della figlia, senza averle chiesto mai il permesso per usufruirne.
Il nodo legale sembrerebbe facile da sbrogliare: il giudice, per quella che è la situazione, dovrebbe dar ragione all’artista e ritenere colpevole il papà. Ma la questione è molto più complessa di quello che sembra, per una motivazione che, invece, è banalissima. Fenty è tanto il cognome di Rihanna quanto quello del padre Ronald. Dunque il signor Fenty – pur approfittando in modo palese della celebrità del cognome grazie alla fama mondiale della figlia – starebbe solo utilizzando il proprio nome per la sua attività.
Ora, come precisa il sito statunitense TMZ, spetterà al giudice ora capire chi ha ragione. Secondo quanto riportato dal sito, però, ad aggravare la posizione del signor Fenty ci sarebbe un’altra accusa: Rihanna avrebbe denunciato il padre per essersi fatto pubblicità dichiarando di essere il suo rappresentante. L’uomo avrebbe addirittura cercato di vendere le apparizioni della figlia in diverse città del Sud America.
Nonostante in più occasioni la cantante abbia chiesto al padre di smettere di usare il suo nome, Ronald imperterrito ha continuato a farlo. Per questo Rihanna potrebbe arrivare a chiedere un risarcimento danni.