Le cinque canzoni più belle dei Queen | VIDEO
A quasi 28 anni dalla scomparsa di Freddie Mercury, i brani che hanno segnato la storia del gruppo britannico
“Is this the real life? Is this just fantasy?” cantava Freddie Mercury nel lontano 1975. Il fondatore dei Queen, una delle rock band più importanti della storia della musica, già allora incantava il pubblico con la sua voce unica. Un personaggio indimenticabile omaggiato dal cinema, dalla televisione e persino dalla Royal mail, che emise un francobollo a lui dedicato.
I testi scritti e poi cantati dal frontman dei Queen – e accompagnati dalla chitarra di Brian May, la batteria di Roger Taylor e il basso di John Deacon – sono conosciuti in tutto il mondo, tramandati di generazione in generazione. Il successo di Bohemian rhapsody, il biopic con Rami Malek apprezzato da critica e pubblico, evidenza quanto sia ancora amato. Anche la Rai ha voluto ricordare il cantautore con Freddie – Speciale Freddie Mercury, serata condotta da Morgan.
I Queen hanno alle spalle una lunga discografia. Scegliere, quindi, i brani più significativi non è stato facilissimo.
Nel 1975, dall’album A night at the Opera dei Queen, viene estrapolato Bohemian rhapsody. Il brano, da molti considerato il manifesto dell’omosessualità di Fredde Mercury, è eccezionale sotto diversi aspetti. La struttura musicale prima di tutto: un’introduzione corale a cappella, una ballata, un assolo di chitarra, un pezzo di opera e persino un passaggio di hard rock.
Il video che accompagna l’uscita della canzone è un altro elemento totalmente nuovo. Oltre a essere tra i primi a scopo pubblicitario in ambito musicale, è ricco di effetti speciali (realizzati non in fase di montaggio, ma durante la registrazione) e influenza il linguaggio visivo della musica.
Il brano, dalla raccolta A day at the Races, è datato 1976 e si interroga sui concetti di fede e amore. Composto da Mercury al pianoforte, in Somebody to love è presente l’impronta di Aretha Franklin che il cantante ammira molto.
Nel 1977 Mia Martini canta una versione in italiano del pezzo dal titolo Un uomo per me.
Don’t stop me know è un altro pezzo famosissimo dei Queen e che, all’uscita, conosce un forte successo. Il messaggio di fondo è chiaro: farsi trascinare da ogni piacere sessuale, senza regole.
Il pezzo, che accompagna anche i titoli di coda del film Bohemian rhapsody, negli anni è riproposto in diverse versioni: quella originale è con piano, chitarra e basso. Il brano è poi ampiamente usato nel cinema e nel mondo della pubblicità. Notte prima degli esami e la joint venture Visa ne sono un esempio.
“I want to break free” (1984)
The Works è l’album da cui viene I want to break free. È il 1984 e i Queen sfidano ogni stereotipo o pregiudizio: nel video musicale i quattro componenti sono travestiti da donna. Una scelta che gli vale una censura di sette anni negli Stati Uniti.
La canzone viene accolta positivamente in Europa e in America Latina, dove viene considerata il simbolo della lotta contro l’oppressione dei generi. Il video, da un’idea della fidanzata di Roger Taylor, è una parodia della soap opera Coronation Street.
Lo spettacolo deve continuare. Sei settimane dopo che Mercury canta questo brano, muore di broncopolmonite (aggravata dall’Aids). Per molti è il suo testamento, ma in realtà si tratta di un testo scritto da May.
Per il singolo, incluso nel disco Innuendo, non viene realizzato un video vero e proprio a causa delle condizioni precarie di salute del frontman. Si opta, quindi, per un collage di concerti. The show must go on fa parte della colonna sonora di Moulin Rouge!, il musical di Baz Luhrmann con Nicole Kidman e Ewan McGregor.