I ministri inglesi si sono riuniti per la prima volta per rivedere il piano in caso di morte della regina
La regnate ha di recente annullato la partecipazione ad un importante evento perché "si sentiva giù di corda", secondo quanto riferito da Buckingham Palace
Alcuni giorni fa la regina Elisabetta era attesa alla celebrazione del 200esimo anniversario dell’Ordine di san Michele e san Giovanni, nella Cattedrale di St. Paul, ma la sua partecipazione è stata cancellata.
L’annuncio è stato dato da Buckingham Palace, che in una nota ufficiale ha comunicato che la regina sarebbe stata assente perché è “giù di corda”.
La notizia ha suscitato preoccupazione tra i sudditi, anche se Buckingham Palace si è mantenuto molto vago nel rilasciare informazioni sulla salute della regina, cercando di sminuire l’assenza di Elisabetta.
Tuttavia, il Times riferisce che per la prima volta i ministri inglesi si sono riuniti per ripassare il progetto dell’Operazione London Bridge.
Il piano è stato ideato per organizzare le operazioni del governo britannico in caso della morte della regina.
Nonostante il piano sia considerato segreto, il giornale britannico Guardian aveva diffuso le informazioni sull’Operazione.
Secondo quanto rivelato dal quotidiano, la prima persona ad essere informata della morte della regnante deve essere il primo ministro britannico.
L’inizio dell’operazione è affidata a Sir Christopher Geidt, il segretario privato della regina, a cui spetta il compito di chiamare il premier attraverso una linea segreta che collega il Palazzo reale con il numero 10 di Dowing Street.
Le parole che daranno il via al piano sono “London Bridge is down” (Il London Bridge è crollato).
A quel punto, il ministro degli Esteri dovrà informare i governo degli altri Stati della morta della regnante.
Secondo il piano, inizialmente saranno solo 15 i paesi a ricevere la chiamata.
In seguito, il ministro degli Esteri informerà anche gli altri 36 Stati che fanno parte del Commonwealth.
Dopo aver comunicato la notizia ai capi di Stato, la morte della regina sarà annunciata anche ai media attraverso un comunicato rilasciato alla Press Association.
Gli speaker delle radio saranno avvisati da una luce blu a intermittenza e verrà trasmessa solo musica “inoffensiva”.
Tutte le reti della BBC daranno un messaggio di allerta per informare della notizia e i conduttori televisivi indosseranno l’abito nero che hanno pronto per l’occasione.
In molti si sono già preparati per commentare la notizia e non farsi cogliere impreparati.
Una volta data la notizia ai media, anche i sudditi saranno informati della morte della regina.
Diffusasi la notizia, il piano prevede che un domestico esca da Buckingham Palace vestito a lutto per affiggere un avviso.
Il lutto sarà comunicato anche attraverso la pagina online del Palazzo reale: il sito metterà una sola pagina nera che annuncia la morte della regina.
Da quel momento, la Gran Bretagna entrerà nel periodo di lutto, che durerà 12 giorni.
Morta la regina, il trono passerà nelle mani del principe Carlo, che dovrà tenere il suo primo discorso ufficiale la sera stessa.
A quel punto, William diventerà principe di Galles e la moglie KAte prenderà il titolo di principessa di Galles, come Diana prima di lei.
Il corpo della regina sarà esposto nella camera ardente di Westminister Hall prima della sepoltura.
I funerali si terranno 12 giorni dopo la morte della sovrana.
La regina sarà poi trasportata nella Westminister Abbey, e l’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, officerà la messa.
Infine, il corpo della regnante sarà seppellito, anche se non è ancora chiaro se la sepoltura avverrà a Balmoral, a Sandringham, o nella cappella di San Giorgio in Windsor, dove si trova anche la tomba del padre, re Giorgio VI.