Nuova Zelanda, il presidente della Camera allatta il neonato di un collega durante un dibattito
Il "babysitter" dell'Aula è Trevor Mallard e il bambino che tiene tra le braccia è il figlio di un deputato gay. Il piccolo è nato da una maternità surrogata
Nuova Zelanda, il presidente allatta il figlio (di un collega) in Parlamento
In Nuova Zelanda il presidente della Camera ha allattato il neonato di un collega con un biberon durante un dibattito in Parlamento. La tenera foto ha fatto il giro del mondo e in poche ore è diventata virale.
Il “babysitter” dell’Aula è Trevor Mallard e il bambino che tiene tra le braccia è il figlio di un deputato gay. Il piccolo è nato da una maternità surrogata.
Il neonato del parlamentare laburista Tāmati Coffey ha assistito quindi al dibattito sul prezzo della benzina tra le braccia del presidente dell’Assemblea. Un posto esclusivo per il piccolo.
“Oggi un vip si è seduto con me sulla sedia dello speaker”, ha scritto su Twitter il presidente del Parlamento insieme alla foto, “complimenti a Tim e al nuovo arrivato in famiglia”.
Ma il bimbo non è il primo neonato ospite di un dibattito istituzionale, la premier Jacinda Ardern arrivò infatti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York con la figlia in braccio.
La foto del piccolo è stata condivisa anche dal collega dei Verdi, Gareth Hughes, che ha twittato: “Adoro avere un bimbo alla Camera e che bello che è” e ha pubblicato l’immagine del padre con in braccio il figlio.
Il piccolo ospite del Parlamento neozelandese è figlio del deputato Tāmati Coffey, appena rientrato dal congedo di paternità, e del compagno Tim Smith.
Il bambino si chiama Tūtānekai ed è nato il 10 luglio, è figlio biologico di Smith e di una madre surrogata.
Il presidente che lo ha allattato durante la discussione parlamentare ha dichiarato scherzando: “Ci sono volte in cui posso essere vagamente utile”.
“Quel che ho capito è che i bimbi — ha aggiunto Mallard, padre di tre figli grandi e nonno di sei nipoti — portano un’atmosfera positiva al lavoro”.
“Mi sono sentito davvero sostenuto dai miei colleghi della Camera», ha dichiarato invece Coffey a Newshub. “I bambini hanno la capacità di calmare il clima molto intenso del Parlamento e penso che ne servirebbero di più per ricordarci il vero motivo per cui siamo tutti qui”.