Cinque modi per capire se un film merita di essere visto
Il Guardian ha selezionato una serie di accorgimenti per individuare un film brutto, prima di vederlo
Sui gusti è meglio non discutere, soprattutto quando si parla di libri e film. Per molti un’opera cinematografica è un capolavoro, per altri un’enorme perdita di tempo.
Ma si possono trovare alcuni parametri oggettivi, o per lo meno indizi, che ci aiutano a decidere se vale la pena investire qualche ora del nostro tempo davanti a un lungometraggio in particolare?
Il quotidiano britannico The Guardian ha selezionato cinque modi per capire se un film merita di essere visto. O meglio, “come individuare un film brutto senza vederlo”.
I film di Hollywood – soprattutto quelli che poi sono candidati agli Oscar – durano sempre di più. Campioni d’incasso come La La Land superano infatti le due ore di lunghezza. Per questo motivo, un buon accorgimento è scartare i film che durano meno di 90 minuti.
“Se un lungometraggio da multisala dura meno di un’ora e mezza, probabilmente sarà un disastro”, spiega il Guardian.
La breve durata può essere indice di almeno due cose. La trama non è così ricca e articolata da meritare uno sviluppo maggiore, oppure in post-produzione diverse scene sono state tagliate perché ritenute non all’altezza.
La data di uscita di un film è stata posticipata? Ci sono poche foto del set, o un membro importante del cast ha abbandonato il progetto? Se le risposte a queste domande sono affermative, allora molto probabilmente qualcosa nel film è andato male.
Lo stesso discorso vale se ci sono gossip o pettegolezzi sull’andamento delle riprese. Non sempre sono affidabili, ma evidenziano che la produzione del film non ha preso la piega desiderata.
Un terzo consiglio riguarda le interviste che attori, registi e membri della produzione di un film rilasciano alla stampa. Se parlano di tutto, tranne che delle scene che hanno girato, probabilmente non hanno voglia di affrontare il problema più grosso, ossia che il risultato del loro lavoro non è stato all’altezza delle loro aspettative.
È sempre più diffusa l’abitudine di mettere nei poster dei film il numero di stelle – quasi sempre massime – delle recensioni che lodano il titolo in questione. Ma se dopo un “Capolavoro!”, leggete il nome di un giornale o di un sito sconosciuto, forse è meglio guardare qualcos’altro.
A volte le locandine sono anche ingannevoli, e nascondono in maniera subdola le recensioni. Un esempio è il voto con due stelle che il Guardian ha dato al film Legend, che come si vede nel tweet sotto è stato inserito tra i due attori, facendo intuire che in realtà le stelle fossero quattro.
Incredible way of making my two star review seem like I didn’t hate the film pic.twitter.com/zvOyIxHQ3h
— Benjamin Lee (@benfraserlee) 8 settembre 2015
5. Le recensioni
Una buona norma è affidarsi a siti come Rotten Tomatoes e Metacritic, aggregatori che mettono insieme più recensioni su centinaia di migliaia di film.
A volte però, prima che un film esca al cinema o su qualche piattaforma in streaming, non si trovano commenti o recensioni. E questo dovrebbe renderci sospettosi.
I critici cinematografici hanno quasi sempre modo di vedere un lungometraggio prima della sua uscita. Quando questo non accade, significa nella maggior parte dei casi che la casa di produzione vuole nascondere qualcosa. O un capolavoro, come nel caso dei nuovi Star Wars, o – molto più probabilmente – un film brutto, appunto.