Sanremo 2020, ipotesi Mina come direttore artistico del Festival
Un ritorno che avrebbe del clamoroso. Mina direttore artistico del prossimo Festival di Sanremo. La notizia arriva direttamente dal figlio della cantante, Massimiliano Pani, che ha rilasciato un’intervista al Messaggero.
Per ora si tratta di una suggestione o poco più, ma non è da escludere che l’ipotesi possa presto concretizzarsi. Se l’operazione dovesse andare in porto, per Mina si tratterebbe di un clamoroso ritorno dopo circa 40 anni di assenza dalle scene televisive italiane.
“Se la Rai le chiedesse di scegliere i brani in gara e le permettesse di mantenere la visione artistica, credo proprio che accetterebbe”, ha dichiarato Pani. D’altronde il talento di Mina nello scoprire il potenziale degli artisti è fuori discussione.
Mina, fa sapere il figlio, “guarda sempre con attenzione” il Festival e “ha grande cultura musicale. Ogni tanto mi dice: mi compri un disco di questo tizio? Poco dopo si rivela un successo internazionale”.
La passione e lo studio di Mina per la musica non è passata negli anni: “Riceviamo circa tremila dischi l’anno e non ne tralascia uno, che sia di autore celebre o sconosciuto. Non accetta le operazioni puramente commerciali. Premia la creatività e la creatività premia lei. L’anno scorso, a 60 anni dall’esordio, aveva due dischi in classifica, Maeba e Paradiso”, ha aggiunto Massimiliano Pani.
Nell’intervista al Messaggero, il produttore spiega anche la scelta di Mina di allontanarsi dalle scene da ormai 40 anni: “Lo fece quando si rese conto che la tv andava in una direzione a lei poco gradita. La musica in tv è usata come pretesto, invece per lei è anima, sangue e cuore”.
Per questo il ritorno di Mina come direttore artistico del Festival di Sanremo sarebbe clamoroso. In tutti questi decenni la cantante ha rinunciato a molte offerte e collaborazioni: “È difficile farli capire, soprattutto agli stranieri. Mandano una proposta, lei rifiuta e loro triplicano la cifra economica, pensando che tutto abbia un prezzo. Per Mina, senza snobismo, la libertà è una prerogativa. Dice no a proposte hollywoodiane e sì al rapper Mondo Marcio o agli Afterhours, quando molti non li conoscevano”.