Cinema, Mike Leigh a TPI: “La scrittura nei miei film non è mai convenzionale, ma frutto di uno sforzo di squadra”
Il regista ha parlato della realizzazione della sua ultima pellicola, "Peterloo", presentata al Festival di Venezia e dal 21 marzo in sala
MIKE LEIGH – “A questo film ho lavorato come ho sempre fatto con tutte le mie pellicole. Per me, per quanto riguarda la sceneggiatura, non si tratta mai di una scrittura convenzionale, ma parto sempre da un lavoro di documentazione che faccio io in primo luogo, da solo, a cui dopo si aggiungono gli altri”. Mike Leigh, regista inglese nominato due volte agli Oscar e presto di nuovo in sala – dal 21 marzo 2019 – a TPI ha parlato della sua ultima fatica cinematografica, Peterloo, presentata anche alla 75esima Mostra del cinema di Venezia.
Il cineasta, classe 1943, ha alle spalle una lunga filmografia. Tra le opere di maggior rilievo ci sono Turner, Segreti e bugie, Topsy-Turvy – Sotto-Sopra, Il segreto di Vera Drake, La felicità porta fortuna – Happy-Go-Lucky e Another Year. Film per i quali Leigh ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali – tra cui la Palma d’oro a Cannes – e che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Ora, nel 2019, il regista torna a misurarsi con un film che è un vero e proprio affresco epico, appunto Peterloo, basato sullo storico massacro che si ebbe a Manchester, al St. Peters’s Field, nel 1819 e che segnò un passo importante non solo verso la democrazia, ma anche verso la stampa di rilievo – di lì a poco venne fondato The Guardian.
“Per scrivere Peterloo, com’è ormai mia prassi, prima di tutto mi sono documentato leggendo testi storici”, ha raccontato Leigh a TPI, affiancato nel lavoro dalla storica Jacqueline Riding. “Successivamente ci sono stati sei mesi di preparazione: in quel periodo io e gli attori abbiamo lavorato assieme per dar vita ai personaggi e ho cercato, sempre insieme a loro e sulla base degli elementi che avevo precedentemente selezionato, di individuare i protagonisti del film e costruire con loro una caratterizzazione dei ruoli”, ha spiegato il cineasta.
Ma non finisce qui. “Con questi stessi attori, dopo mesi di preparazione, insieme siamo andati sul set e abbiamo provato quello che poi è diventato il film. Mentre eravamo nelle varie location, scena per scena, sulla base dell’improvvisazione che gli attori hanno fatto dei personaggi e attraverso questo processo di prove filmate, è stata scritta le sceneggiatura. Questo è il mio modo di lavorare e non è mai cambiato nel corso degli anni”, ha precisato il regista.
Il Massacro di Peterloo – uno degli episodi più sanguinosi della Gran Bretagna in cui una folla di oltre 60mila persone radunate per richiedere riforme politiche venne attaccata dalle forze governative – è un pezzo di Storia a tutti gli effetti. Per questo motivo Mike Leigh, per trasportarlo fedelmente sul grande schermo, ha fatto ricorso a un determinato espediente. “Nella pellicola ci sono, in alcuni casi, delle citazioni dirette di discorsi tenutisi per davvero, parole documentate nei libri che sono state pronunciate nella realtà. Ad esempio i tre casi giudiziari dibattuti in Tribunale all’inizio del film, quelli in cui tre magistrati puniscono severamente tre persone per reati di minore entità, sono realmente esisti e registrati nei documenti che abbiamo analizzato e che noi, dunque, abbiamo menzionato letteralmente seppur drammatizzandoli”.
Leigh, infine, oltre a svelare che alcuni personaggi sono frutto della sua immaginazione, ha detto: “Per fare un lavoro di questo tipo, collettivo, è necessario avere degli attori estremamente intelligenti e non tutti lo sono: alcuni sono profondamente stupidi, ma nessuno di questi ha mai lavorato con me. Tutte le ricerche per arrivare alla sceneggiatura, poi, sono state condotte non solo da me, ma da ciascun personaggio della pellicola, quindi da tutti gli attori che sono stati coinvolti nel progetto, esempio di uno sforzo di squadra”.