Perché il Messico ha vietato la vendita delle Barbie di Frida Khalo
“Se avessero voluto fare un omaggio a Frida avrebbero dovuto ritrarla in maniera più veritiera", ha detto Mara Cristina Teresa Romero Pineda, nipote di secondo grado dell'artista messicana Frida Kahlo
Perché il Messico ha vietato la vendita delle Barbie di Frida Khalo | Cos’è successo | La decisione del tribunale | Le dichiarazioni della pronipote di Frida Kahlo
Giovedì 19 aprile 2018 il tribunale messicano ha stabilito che in Messico la casa produttrice di giocattoli Mattel non può continuare a vendere la Barbie ispirata a Frida Kahlo.
Cos’è successo
La linea di fashion doll commercializzata da Mattel, Barbie, ha lanciato una nuova linea di bambole dedicata alle moderne eroine femminili, in occasione della giornata internazionale della donna 2018, lo scorso 8 marzo.
Dall’artista Frida Kahlo alla calciatrice italiana Sara Gama, le 17 nuove Barbie sono ispirate alle donne che hanno raggiunto importanti risultati nei più disparati ambiti professionali.
Tra tutte, però, una in particolare ha sollevato un putiferio da quando è stata messa in vendita a marzo. È la Barbie Frida Kahlo.
I familiari dell’artista messicana, infatti, si sono opposti alla distribuzione della bambola, affermando che nessuno dei particolari che distingueva Frida Kahlo era stato riprodotto correttamente.
A partire dal colore pelle, fino ad arrivare agli occhi, i detrattori della bambola sostengono che i colori usati siano troppo chiari per una donna messicana.
Neanche gli abiti indossati dalla Barbie Frida Kahlo, secondo i familiari, sono abbastanza elaborati per rappresentare la personalità e lo stile dell’artista messicana.
Persino l’attrice messicana Salma Hayek, che interpretava Kahlo nel film biografico Frida (2002), non ha apprezzato la riproduzione.
Ma, per Mattel, le cose sono peggiorate ulteriormente giovedì 19 aprile, quando il tribunale messicano ha vietato la vendita della bambola in Messico, patria di Kahlo.
La decisione del tribunale
Stando alle decisioni del tribunale, Mattel e tutti i negozi di giocattoli che si trovano in Messico devono smettere di vendere la bambola fino a quando non viene risolto il problema dei diritti di utilizzo.
Per il momento, questa viene considerata una vittoria dai parenti di Frida Kahlo. La sua pronipote, Mara Cristina Teresa Romero Pineda, ha sostenuto in tribunale che Mattel non ha il diritto di usare l’immagine di Kahlo.
“Sono contenta perché credo che giustizia sia stata fatta: solo la famiglia di Frida detiene i diritti per l’utilizzo dell’immagine di Frida”, ha detto ad Agence France-Presse (Afp).
Pineda ha poi aggiunto che la questione non è solo una disputa sui diritti: la bambola, prima di tornare sul mercato, deve essere ridisegnata per riflettere con maggiore precisione chi fosse Frida Kahlo.
Con il suo monociglio, le sue trecce morbide ed i suoi abiti messicani ricamati, Kahlo è diventato un’icona pop. Negli ultimi anni, la sua immagine è comparsa ovunque: dalle scarpe alle tazze di caffè, passando per la tequila.
La famiglia di Kahlo prevede di avviare un procedimento legale per vietare le vendite negli Stati Uniti, ha annunciato l’avvocato di Romero Pineda ad Afp.
Le dichiarazioni della pronipote di Frida Kahlo
“Se avessero voluto fare un omaggio a Frida avrebbero dovuto ritrarla in maniera più veritiera”, ha detto Mara Cristina Teresa Romero Pineda.
Avrebbero dovuto ritrarla “con le sue imperfezioni fisiche, il volto segnato dalle cure, la gamba più corta dell’altra”.
“Non hanno usato nemmeno gli abiti tipici e i gioielli messicani, che mia zia tanto adorava. La bambola avrebbe dovuto essere molto più messicana”.
In che modo? “Con un colore di pelle più scuro, il monosopracciglio e meno magra, perché Frida non era così”.