Marco Giallini: “Fidanzato? No, l’inizio è fantastico poi le donne cominciano a rompere”
Rocco Schiavone, il vicequestore che fuma le canne in Clarks e Loden nel freddo di Aosta torna in tv con la terza stagione. L'attore romano per l'occasione si racconta in un'intervista
Marco Giallini torna in tv con la nuova stagione di Rocco Schiavone
Marco Giallini torna in tv con la serie di successo Rocco Schiavone. La terza stagione parte mercoledì 2 ottobre su Rai 2 e, per l’occasione, l’attore 56enne si racconta in un’intervista in cui svela particolari della sua vita privata.
Nei panni del vicequestore Rocco Schiavone nato dalla penna di Antonio Manzini, l’attore romano dice di trovarsi molto a proprio agio. “Mi sono affezionato al personaggio, mi trovo bene nei suoi panni: canne a parte, penso di somigliargli – racconta Giallini in un’intervista al Messaggero -. Anch’io, come lui, sono refrattario alle imposizioni. Ho sempre fatto di testa mia. Forse è per questo che il successo mi è arrivato a 50 anni”.
Giallini ha scelto di vivere in periferia per preservare il rapporto con il vicinato di quartiere: “Voglio salutare i miei vicini. Al centro di Roma non sarebbe possibile coltivare i rapporti umani”.
L’attore 56enne parla anche dell’amore e della sua vita sentimentale. Dalla scomparsa della moglie nel 2011 Marco Giallini dice che non c’è più posto per altre donne nella sua vita: “No, per carità non sono fidanzato. Vivo felicissimo con i miei figli Rocco e Diego, due ragazzi magnifici”.
“In ogni rapporto l’inizio è fantastico, poi si va in salita e le donne cominciano a rompere”, sostiene l’attore.
Loredana Giallini è deceduta in un giorno di luglio del 2011, quando i due coniugi avevano già le valigie pronte per le vacanze. Un dramma, quello di Giallini, che ha lui stesso raccontato in una (non recente) intervista a Vanity Fair.
L’attore ha raccontato la sua storia con Loredana dal drammatico epilogo con grande amarezza e nostalgia. Da quelle parole, però, traspare però la felicità di quegli anni, ben venti, in cui Marco ha vissuto vicino a Loredana, la donna che gli ha dato i suoi due figli, Rocco e Diego. E la racconta dal principio: “Avevo appena finito il militare e facevo il “bibitaro”, portavo le bibite con il camion. Con le ragazze non ero capace, però andavo in moto e questo piaceva. Loredana mi è stata dietro tre anni. Finché una sera, fuori dalla discoteca, le ho detto: “Allora mettiamoci insieme”. Quanto ho dovuto corteggiarla. È durata 30 anni. Eravamo legatissimi. E io tornavo sempre a casa“.
“Era mia madre, mia moglie, tutto. È stato merito di Loredana se mi sono diplomato. Durante l’adolescenza, scoprii che lei, per la prima volta, era andata a ballare con un altro. Così presi la moto e corsi in quella discoteca. Me la ricordo ancora, c’era Jovanotti ragazzino alla consolle. Non fu una cosa molto molto romantica, ero irascibile a quei tempi: afferrai Loredana e me la portai via. Sì, e sono sempre rimasto un tipo molto geloso. Negli anni ci siamo fatti delle litigate epocali, io e Loredana. Diventavo matto perfino se la guardava un cameriere. Però era bello fare l’amore, dopo. Con lei che mi veniva contro perché voleva prendermi a cazzotti”.
Poi, dai primi battiti per Loredana ai suoi ultimi battiti, Marco ha raccontato quel tragico giorno: “Da un paio di giorni aveva un fortissimo mal di testa, ma vai a pensare…Lei e i bambini stavano per partire per il mare, sarebbero rimasti in vacanza un paio di mesi. Invece, ha chiuso gli occhi e mi si è accasciata fra le braccia mentre chiacchieravamo. Io le parlavo all’orecchio, ma mi sono accorto che parlavo da solo, e ho maledetto Dio. Ha vissuto altri due giorni, ma senza riprendere conoscenza. Se non lo provi non lo puoi capire. Rocco non ne ha più parlato. Il piccolo mi dice: “Papà, perché non chiedi a Gesù di farla tornare?”. Moltissime persone mi sono state vicino. La sua morte ha unito le mie due vite: la gente semplice da un lato, dall’altra tutti gli attori italiani. Loredana per me è stata tutto.”