“Non vedo l’ora che ci sia il processo”: Marco Carta spiega la sua versione sul furto alla Rinascente
Marco Carta processo – “Sono tranquillo per settembre anzi non vedo l’ora”: Marco Carta è tornato a parlare del furto delle magliette alla Rinascente di Milano avvenuta lo scorso 31 maggio.
Il cantante sardo era stato sorpreso insieme a un’amica, Fabiana Muscas, con sei magliette del valore di 1.200 euro trafugate nel grande magazzino: il suo arresto però non era stato poi convalidato dal giudice a differenza della infermiera 53enne che era con lui.
“È stata chiarita la totale estraneità di Marco Carta. Il giudice – aveva dichiarato l’avvocato del cantante, Simone Giordano – non ha convalidato l’arresto e non ha applicato nessuna misura cautelare”.
A settembre però il vincitore del Festival di Sanremo (2009) e di Tale e Quale Show (2017) andrà a processo per furto aggravato in concorso.
“Le critiche social mi hanno fatto male – ha spiegato il 34enne di Cagliari durante la presentazione del suo nuovo album ‘Bagagli leggeri’ e del libro ‘Libero di amare’ – Bisognerebbe avere un patentino per i social, passare un esame. Non è possibile scrivere insulti pesanti a muso duro e a cuor leggero”.
L’artista ha aggiunto: “Io ho una bella corazza ma sono un essere umano, ero spezzato e mi sto ricongiungendo ora. La stampa stessa ha fatto dei titoli pesanti”.
E poi ha chiarito del furto: “Non ero conscio, sennò – spiega facendo riferimento al fatto che la refurtiva è stata trovata nella borsa della donna che lo accompagnava quel giorno – mi sarei dissociato o l’avrei impedito”.
Marco Carta nega in tronco le accuse di furto: “Vi spiego come sono andate le cose”