“Meglio quando la tv era solo italiana”: le nuove dichiarazioni sovraniste di Lorella Cuccarini
La showgirl torna a parlare della tv italiana ai tempi in cui lei era la star numero uno
Lorella Cuccarini torna a parlare di italianità e stavolta lo fa ospite di Vieni da me, la trasmissione Rai condotta da Caterina Balivo. La bionda più amata dagli italiani parla dei tempi andati e di quando, negli anni Ottanta, la televisione era tutt’altra cosa rispetto a oggi.
Mentre la padrona di casa trasmette le immagini di una Lorella Cuccarini giovanissima in compagnia del presentatore Pippo Baudo, la showgirl commenta: “Era un’altra televisione, tutta italiana”. Caterina Balivo, cogliendo la palla al balzo, ha ricordato, scherzando, che proprio tutta italiana non era, visto che c’era la sua acerrima nemica, Heather Parisi.
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“No, scusa, ma c’era Heather…”, incalza la Balivo, alla luce dello scontro sempre aperto tra le due prime donne della tv italiana degli anni Ottanta. Lorella, però, non sembra cadere nella trappola, ma si accontenta di sottolineare come in quegli anni si godesse di una tv diversa, tutta improntata all’italianità.
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“No, ma io intendevo una produzione tutta italiana, dentro e fuori, con maestranze e dirigenze”, specifica Lorella Cuccarini. “Oggi compriamo i format dall’estero, quindi la globalizzazione ha portato la tv ad essere un po’ uguale dappertutto. Dobbiamo guardare indietro, bisogna ricordarci di quello che eravamo”, sottolinea ancora la più amata dagli italiani.
A Vieni con me, la Cuccarini presenta Trenta Ore per la vita, una campagna di beneficenza per le donne affette da sclerosi multipla.
Non è la prima volta che l’ex ballerina si lascia andare a commenti spesso tacciati come sovranisti. In modo particolare, Lorella Cuccarini aveva in più occasioni spalleggiato l’attuale governo in fatto di politiche migratorie.
“Qui non riesci a fare nulla, siamo in austerity, abbiamo un tasso di disoccupazione altissimo, 5 milioni di poveri. E mi dite che bloccare l’immigrazione è di destra? È sacrosanto”, aveva detto in un’intervista a Oggi, lasciando poco spazio alle interpretazioni.