Il libro che secondo Bill Gates tutti dovrebbero leggere
Il libro si chiama "Factfulness" e il fondatore di Microsoft lo ha definito "uno dei libri più educativi che abbia mai letto"
Il fondatore e amministratore delegato onorario di Microsoft, Bill Gates è più volte comparso in testa alle classifiche degli uomini più ricchi del mondo.
Oltre a questo, però, il fondatore di Microsoft è un uomo che tiene molto alla sua crescita personale e culturale. Infatti Gates dedica almeno un’ora al giorno alla lettura, arrivando a divorare circa 50 libri all’anno.
Dunque, se si prende la responsabilità di consigliare un libro al mondo intero, probabilmente sa quello che dice. E dell’ultima lettura che ha fatto, ha commentato in un video pubblicato su YouTube: “È uno dei libri più educativi che abbia mai letto”.
Ma di quale libro stiamo parlando?
Il libro in questione è Factfulness: Ten Reasons We’re Wrong About the World – and Why Things Are Better Than You Think, scritto dall’autore svedese Hans Rosling.
Rosling, deceduto nel 2017, oltre ad essere un autore di libri sulla salute globale, era anche un medico, un accademico e uno statistico.
Secondo Gates, il libro “tratta un tema che non è facile da comprendere”, ma “il mondo sarebbe migliore se letteralmente milioni di persone leggessero questo libro, gli do la mia più forte raccomandazione”.
Factfulness offre ai suoi lettori un modo nuovo e utile di vedere il mondo, spiegando perché la vita moderna è meglio di quello che spesso può sembrare.
Un esempio è la divisione del mondo descritta all’interno del libro: Rosling rifiuta l’idea di dividere i paesi nei due blocchi categorici e semplicistici di paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo.
Secondo l’autore il mondo è molto più complicato di questa sterile visione, e suggerisce un modo più verosimile, ma comunque intuitivo e schematico, di considerare i livelli di ricchezza nel mondo, suddividendolo in quattro livelli.
I quattro livelli sono stati spiegati, in maniera molto breve, proprio da Bill Gates sul suo blog, gatesnotes.
I quattro livelli di Factfulness
Livello 1: Un miliardo di persone vive al livello 1, in condizioni considerate come estrema povertà.
Se sei al livello 1, sopravvivi con meno di due dollari (circa un euro e 67 centesimi) al giorno e vai in giro camminando scalzo.
Cuoci il tuo cibo su un fuoco all’aperto e passi la maggior parte della giornata camminando per andare a prendere l’acqua.
Di notte tu e i tuoi figli dormite su un pavimento di terra battuta.
Livello 2: Tre miliardi di persone vivono al livello 2, con una spesa che varia dai due agli otto dollari (da un euro e 67 centesimi, a sei euro e 68 centesimi) al giorno.
Vivere al livello 2 significa che puoi comprarti delle scarpe e forse una bici, quindi non ci vuole tanto tempo per andare a prendere l’acqua.
I tuoi figli vanno a scuola invece di lavorare tutto il giorno. La cena viene preparata in una stufa a gas e la tua famiglia dorme su materassi anziché sul pavimento.
Livello 3: Due miliardi di persone vivono al livello 3, con un budget medio che si aggira tra gli otto e i 32 dollari (da sei euro e 68 centesimi a 26 euro e 75 centesimi) al giorno.
Hai l’acqua corrente e un frigo in casa. Puoi anche permetterti una moto per andare in giro più facilmente e più velocemente.
Alcuni dei tuoi bambini iniziano (e addirittura finiscono) il liceo.
Livello 4: Un miliardo di persone vive al livello 4. Se spendi più di 32 dollari al giorno (26 euro e 75 centesimi circa), ti trovi al livello 4.
Hai almeno un diploma di scuola superiore e, probabilmente, puoi permetterti di comprare una macchina o di fare una vacanza una volta ogni tanto.
In poche parole, il libro Factfulness è uno strumento necessario per combattere i nostri pregiudizi innati, o come scrive Gates, i “dieci istinti che ci impediscono di vedere il mondo in modo fattivo”.
Alcuni dei dieci istinti delineati nel libro includono “l’istinto della paura (la tendenza a prestare maggiore attenzione alle cose che ci spaventano), l’istinto delle dimensioni (l’idea che i numeri, da soli, possano sembrare più impressionanti di quanto siano in realtà) e l’istinto del divario (il pensiero che la maggior parte della gente si divida tra due estremi)”.