Come sarà il 2019? La previsione di Isaac Asimov di 35 anni fa
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Lo scrittore ha affrontato diverse questioni, dalle guerre all'innovazione tecnologica
Era il 1983 quando Isaac Asimov, scrittore e biochimico di origini russe, immaginò come si sarebbe svolto il 2019. Come ricorda l’Agi, l’intellettuale lo fece in un articolo per il quotidiano canadese Toronto Star e, su sua richiesta, guadagnò (appena) un dollaro per ogni parola scritta. Le tematiche affrontate sono diverse, dall’astronomia al lavoro.
Guerra e tecnologia
Secondo Asimov, entro il 2019, le probabilità che sarebbe scoppiata una guerra nucleare non erano basse. Ma se ciò non fosse accaduto, gli uomini avrebbero spinto sulla tecnologia e, in particolar modo, sullo sviluppo dei computer, strumenti essenziali per l’apparato istituzionale e la quotidianità degli individui.
Progresso e lavoro avrebbero viaggiato di pari passo secondo lo scrittore. “Tutto ciò [l’avanzamento tecnologico, ndr] non significherà un minor numero di posti disponibili. Il progresso tecnologico, in passato, ha sempre creato più lavoro di quello che ha distrutto e non c’è motivo per pensare il contrario anche nel 2019”.
Di conseguenza, per Asimov, gli essere umani si sarebbero occupati maggiormente della progettazione, dell’installazione e della manutenzione dei robot.
L’uomo e lo spazio
“Con i razzi e le navette daremo vita a una stazione spaziale da cui getteremo le basi per rendere lo spazio una casa permanente per il futuro crescente numero di essere umani”. Questa la previsione scientifica dell’autore del racconto Notturno.
Asimov, poi, aveva annunciato che l’uomo sarebbe tornato sulla Luna e avrebbe costruito una stazione per studiare il suolo del satellite. “Sarà un prototipo di una centrale elettrica solare attrezzata per raccogliere energia, trasformarla e inviarla sul nostro Pianeta”.
Nell’articolo il biochimico aveva anche ipotizzato quali potessero essere le questioni da risolvere nel 2019 e come. Per Asimov, con l’arrivo degli anni Duemila, ci sarebbe stata una nuova generazione. Nella fase di transizione, però, le tematiche da ovviare sarebbero state il controllo delle nascite, l’irresponsabilità nei confronti dell’ambiente e il mantenimento della pace.