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Se vuoi trovare un lavoro che ti piace ed essere felice, dovresti seguire questa filosofia giapponese

Immagine di copertina
È vero che la tecnica giapponese dell'ikigai contribuisce alla longevità? Credit: Getty Images

Ikigai è la filosofia giapponese che ciascuno di noi dovrebbe seguire per essere davvero felice e trovare il senso della propria vita

In una società pressata dagli orari lavorativi eccessivi, dallo stress che deriva dai molteplici impegni quotidiani e dalla vita frenetica delle città, è facile sentirsi sopraffatti e pensare che non ci sia, in alcun modo, la possibilità di coniugare questi lati della modernità con la felicità interiore e individuale.

Nella remota isola giapponese di Okinawa, dove vivono persone che hanno oltre 100 anni, gli abitanti hanno trovato la maniera di unire le attività quotidiane alla felicità e alla soddisfazione personali: si chiama ikigai, ed è una filosofia di vita tutta orientale.

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Cos’è l’ikigai

Ikigai è una parola giapponese, composta da due parti:”iki” che significa vita, e “gai” che deriva da “kai”,  “conchiglia” in giapponese.

Le conchiglie erano considerate in Giappone oggetti di grande valore durante il periodo Heian (794-1185), per questo il suffisso “gai” indica la qualità e la valenza di qualcosa.

Ikigai, dunque, può essere considerata la parola che racchiude in se stessa il valore di tutte le cose, della vita.

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Perché cercare il proprio ikigai

In un paese immenso e produttivo come il Giappone, la vita dei cittadini che lavorano nelle grandi città può essere molto stressante.

A partire dal “sushi-zume” mattutino, il termine che paragona i chicchi di riso del sushi attaccati l’uno all’altro ai pendolari che si recano al lavoro in metro, fino alla vita da ufficio, che prevede orari molto lunghi e regole gerarchiche molto rigide.

Per sopperire alla frustrazione della vita quotidiana, i giapponesi cercano dentro di loro una ragione per alzarsi la mattina: un ikigai, che non corrisponde necessariamente al lavoro.

Per un occidentale, ciò che si avvicina di più al significato della parola, è un diagramma di Venn che metta in relazione quattro parametri: ciò che si ama, ciò in cui si è bravi, ciò di cui il mondo ha bisogno e ciò per cui si può essere pagati.

L’ikigai contribuisce alla longevità

Il Giappone è il paese con la più alta longevità del mondo: la vita dura in media 87 anni per le donne e 81 per gli uomini, secondo il Ministero della sanità, del lavoro e del benessere giapponese.

E questi dati, a detta di Dan Buettner, autore statunitense di “Blue Zone: Lessons on Living Longer from the People Who’ve Lived the Longest”, possono essere collegati anche alla pratica dell’ikigai.

Lo scrittore, infatti, ha girato il mondo esplorando le peculiarità delle comunità più longeve del mondo, che definisce appunto “zone blu”, e ha infine affermato che sebbene non esista una parola corrispondente a ikigai, “in tutte e quattro le zone blu come la Sardegna e la penisola di Nicoya lo stesso concetto esiste tra le persone che vivono una lunga vita”.

Come trovare il proprio ikigai

Dunque, per avere una vita migliore e più libera dallo stress di tutti i giorni, Buettner ha proposto un metodo per ritrovare l’ikigai di ognuno di noi: fare tre liste, una in cui vengono elencati i nostri valori, un’altra in cui si scrivono le cose che ci piace fare e l’ultima in cui compaiono le cose in cui siamo bravi.

L’elemento comune delle tre liste sarà il nostro ikigai. Ma trovarlo soltanto non basta, bisogna metterlo in azione.

L’amministratore delegato della Probity Global Search, Yuko Takato, ha spiegato che passa le sue giornate con persone altamente qualificate il cui ikigai è il lavoro e che hanno tutte due caratteristiche comuni: sono motivate e pronte per l’azione.

“Se vuoi aprire un’azienda ma hai paura di immergerti nell’ignoto, vai a vedere qualcuno che sta già facendo qualcosa di simile a quello che hai in mente”, ha spiegato Takato.

“Vedere i tuoi piani in azione ti darà la sicurezza di poterlo fare anche tu”, assicura.

Questo non vuol dire che lavorare più duramente e più a lungo sono principi chiave della filosofia ikigai, anzi: secondo un rapporto della BBC quasi un quarto dei lavoratori giapponesi fa circa 80 ore di straordinari al mese, con tragiche conseguenze.

Piuttosto, ikigai significa sentire che il tuo lavoro fa la differenza nella vita delle persone.

Infatti, secondo una ricerca di Adam Grant, professore di management alla Warthon, ciò che riesce a motivare gli impiegati è “fare un lavoro che contribuisca al benessere delle altre persone” e “vedere o incontrare persone interessate al proprio lavoro”.

L’ikigai individuale, inoltre, può cambiare nel corso della vita.

Così, se il proprio ikigai è il lavoro, ma si è in età di pensionamento, si può tranquillamente trovare un nuovo valore che ci faccia alzare al mattino.

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