“Green Book”, di cosa parla la commedia che ha vinto l’Oscar 2019 come “Miglior film”
Il film, diretto da Peter Farrelly, è ispirato a una storia vera
Uno si è fatto conoscere al grande pubblico grazie alla saga de Il signore degli anelli. L’altro per il suo ruolo sul piccolo schermo, Remy Danton in House of cards. Sono Viggo Mortensen e Mahershala Ali – attori americani classe rispettivamente ’58 e ’74 – in coppia in Green Book, film vincitore del Golden Globe 2019 come Migliore commedia.
Dopo il successo ai Golden Globe, Green Book è stato premiato come “Miglior film” agli Oscar 2019.
La pellicola, diretta da Peter Farrelly, è in uscita nella sale italiane il 31 gennaio 2019. Un racconto all’insegna dall’amicizia che supera qualsiasi tipo di barriera, anche culturale. Via, dunque, il razzismo e spazio all’integrazione. Perché anche nella diversità – dal carattere alle esperienze vissute fino agli obiettivi prefissati – si è uguali.
Green Book ha ricevuto numerose nomination. Uno dei riconoscimenti più importanti è stato quello dell’American Film Institute che l’ha inserito tra le dieci migliori pellicole dell’anno. Ali, inoltre, ha conquistato il Golden Globe come Miglior attore non protagonista.
Il regista Peter Farrelly, fratello di Bobby, è noto per aver firmato altre pellicole molto celebri. Tra queste Scemo & più scemo – indimenticabili le performance di Jim Carrey e Jeff Daniels – e la commedia sentimentale con protagonisti Cameron Diaz e Ben Stiller, Tutti pazzi per Mary.
Green Book è l’ultima fatica del cineasta che, in questo caso, ha lavorato senza il fratello. Ma di cosa parla il film con esattezza?
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La trama di “Green Book”
New York, anni Sessanta. Tony Lip (Mortensen) è un buttafuori italo-americano un po’ ignorante che viene ingaggiato da Donald Shirley (Ali), celebre e raffinato pianista di jazz, come suo autista. L’artista deve recarsi nel sud del Paese per un tour e, nel viaggio, oltre a Lip si affida al libro The Negro Motorist Green Book, una guida in cui sono segnalati motel, ristoranti e pompe di benzina dove gli afroamericani non sono discriminati (e che dà il titolo al film).
Lip, intanto, accetta la proposta: dopo aver perso il lavoro in un club della metropoli (il Copacabana), ha bisogno di un’altra occupazione per poter mantenere la famiglia, composta dalla moglie e due figli.
Inizia, così, l’avventura per i due protagonisti. Un percorso di due mesi che li porterà a conoscersi profondamente seppur con qualche diverbio.
La storia, comunque, è ispirata a due personaggi realmente esistiti: Don Shirley, musicista che si è spento nel 2013 e Tony Lip, l’attore conosciuto per l’interpretazione del boss Carmine Lupertazzi nella serie televisiva I Soprano, nonché figlio dello sceneggiatore Nick Vallelonga.