Il figlio di Harry e Meghan potrebbe non essere “Altezza reale”: ecco i requisiti per ottenere un titolo nobiliare
Il 15 ottobre 2018 è stata annunciata ufficialmente la gravidanza di Meghan Markle. L’ex attrice e il neo sposo Harry nella primavera 2019 daranno alla luce il primo figlio.
E come sempre il pallino è in mano della regina Elisabetta. Sarà lei a decidere se questo nuovo royal baby, figlio dei duchi di Sussex, sarà Altezza Reale, principe, principessa, Lady o Lord. Le lettere patenti (documento con cui il sovrano conferisce la nobiltà di una persona) emesse nel 1917 da re Giorgio V, tris-nonno di William e Harry, dettano le regole.
Il titolo di Altezza Reale e quello di principe/principessa spetta a tutti i figli del sovrano, siano essi maschi o femmine, a tutti i nipoti della regina in linea diretta maschile e al primo figlio maschio del primogenito del principe di Galles.
Quindi di diritto tra i bis-nipoti solo a George, tutti gli altri sono gentili omaggi della bisnonna. Il tempo e le necessità hanno fatto evolvere e modificare i rigidi criteri.
Un primo intervento è stato fatto nel 1948 a pochi mesi dalla nascita di Carlo, per consentire al primogenito di Elisabetta di essere principe. È con l’arrivo delle nuove generazioni che la corona inglese sente il bisogno di rinnovarsi.
Il matrimonio di William e Kate nel 2011 rilancia la favola d’amore che si era spezzata con il divorzio di Carlo e Diana. I legislatori si preparano per l’arrivo di un erede.
E se nasce femmina? L’accordo di Perth dello stesso anno modifica la legge salica permettendo a una primogenita donna di diventare regina, sia pure in presenza di fratelli minori maschi.
Ed ecco il rischio per i duchi di Cambridge di dare all’Inghilterra una Lady come futura sovrana ed eventualmente un principe come secondogenito. Elisabetta interviene e con nuove lettere patenti, nel dicembre del 2012, stabilisce che tutti i figli del primogenito del principe di Galles siano Altezze reali con il rango di principi e principesse.
Siccome tutto cambia perché nulla cambi il 22 luglio 2013 alla Lindo Wing del St. Mary Hospital di Londra nasce un maschio, Sua Altezza reale il principe George. Per vedere i primi effetti dell’abolizione della legge salica bisogna aspettare il 2017, l’arrivo di Louis, non fa slittare la sorellina Charlotte in linea di successione al trono, è lui a mettersi in fila.
Una prima assoluta. Se la famiglia Cambridge ha goduto dei gentili omaggi della sovrana chi se li è visti negati è stato Edoardo, il quartogenito di Elisabetta. È stato lui il primo a fare le spese della spending review di casa Windsor, necessaria dopo gli scandali degli anni ’90 che hanno offuscato l’immagine della corona.
Il principe Carlo, da sempre favorevole a una monarchia formato slim, con oneri e onori riservati a pochi, ha caldeggiato la rivoluzione in famiglia con la madre.
Nel 1999 Edoardo, divenne il primo figlio di un monarca a non essere insignito del titolo di duca il giorno del matrimonio (gli arriverà con la morte del padre). In accordo con la regina fu deciso che lui e la moglie, Sophie Rhys Johns, sarebbero diventati il conte e la contessa del Wessex.
Non solo, i loro figli, sebbene gli spettasse, avrebbero rinunciato ad essere “Altezze Reali” con relativo titolo di principe o principessa e sarebbero stati i primi discendenti in linea diretta maschile a usare il cognome Mountbatten Windsor.
Così nel 2003 nacque Lady Louise Mountbatten Windsor e nel 2007 James, Visconte Severn. A dieci anni di distanza le tensioni tra Carlo e i rami cadetti sono sempre più forti, soprattutto con Andrea, che mal sopporta i privilegi di William e Harry rispetto a quelli concessi alle sue figlie, escluse proprio dal disegno dello zio nella monarchia del futuro, perché favorevole a una più snella.
Dopo il successo del royal wedding della principessa Eugenie l’annuncio del nuovo royal baby in arrivo potrebbe rilanciare le frustrazioni del duca di York, che vede scivolare la sua posizione in linea di successione al trono all’ottavo posto. Il figlio dei duchi di Sussex sarà infatti settimo in linea di successione.
Sarà la regina, come sempre, a decidere il destino del figlio dei duchi di Sussex, ossia se derogare alle regole, ancora una volta, in favore del nipote prediletto oppure seguire la volontà di Carlo favorevole a una monarchia, dall’albero genealogico sfoltito, per pochi rami ben innestati.