Fabrizio Corona potrebbe tornare in carcere
L'ex re dei paparazzi rischia di tornare dietro le sbarre per la sua condotta indisciplinata fuori dal carcere
“Risse in tv, partecipazioni a programmi televisivi senza autorizzazioni, violazione dell’imposizione di comunicare con i media possono costituire un percorso di recupero?”. Così il rappresentante della procura generale Nunzia Gatto ha chiesto al giudice di sorveglianza che Fabrizio Corona torni in carcere.
La richiesta è arrivata dopo le cinque ore di udienza davanti ai giudici della Sorveglianza passate a discutere tutta la documentazione del faldone delle violazioni che l’ex fotografo dei vip ha accumulato da giugno. Quando i giudici si erano presi altro tempo per valutare i risultati dell’affidamento terapeutico in prova.
A spingere l’avvocato generale dello Stato ad avanzare la richiesta è stata la continua presenza di Corona tra televisione e social. A pesare è stata anche la “trasferta” dell’ex re dei paparazzi a Cinecittà, con la comparsata non autorizzata al Grande Fratello Vip.
Quella famosa apparizione davanti alle telecamere Mediaset durante la quale il fotografo ha avuto una feroce discussione con la conduttrice del programma, Ilary Blasi. “Quello che sta facendo Corona può essere definita espiazione della pena?”, si è chiesta l’avvocato generale dello Stato.
Come ha spiegato in aula la pg Gatto, “andare a litigare in tv con Ilary Blasi, in una delle continue apparizioni che passano anche per i social network, non può essere considerata attività lavorativa utile per scontare la pena”.
Quella litigata è finita anche in aula. Il magistrato, infatti, ha mostrato il video dello scontro con la Blasi al Grande fratello, insieme a quello in cui Corona, in un locale accompagnato da alcuni amici, continuava ad attaccare la conduttrice tv, chiamandola “caciottara”.
Ma non solo. In aula è stato riproposto anche l’insulto che l’ex paparazzo ha rivolto al sostituto pg Maria Pia Gualtieri dopo che questi aveva aveva chiesto di aumentargli la condanna nel processo d’appello sui contanti. “Questa non capisce niente”, aveva detto Corona riferendosi al magistrato.
Gravano sulla richiesta anche le diverse occasioni in cui l’ex fotografo si è allontanato dalla Lombardia senza autorizzazione, oltre alla frequentazione di un noto pregiudicato. Tutti gli episodi potrebbero compromettere la libertà dell’ex paparazzo. Chissà se quel tatuaggio sulla tempia (“Viva la libertà”), fatto all’indomani dall’uscita dal carcere, non sia da rivedere.