Essere sempre felici è impossibile, ma con la “resilienza” possiamo affrontare qualsiasi difficoltà
Essere resilienti è sempre più importante per affrontare le sfide del mondo moderno e non lasciarsi travolgere dalle emozioni negative. Un semplice esercizio mentale può renderci persone più attente e flessibili
La felicità è effimera, uno stato d’animo che va e viene. Essere sempre e a ogni costo felici è un’inutile forzatura; chi vuole migliorare la propria qualità di vita deve concentrarsi nello sviluppo della resilienza.
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La resilienza è elasticità emotiva, capacità di affrontare cambiamenti e difficoltà. È necessaria per superare in maniera indolore le innumerevoli sfide che la vita ci pone, dai fallimenti agli errori, fino ai più improvvisi cambiamenti.
Secondo la psicologa Anna Rowley, sviluppare la resilienza è di primaria importanza al giorno d’oggi. Essere flessibili, infatti, corrisponde a forza e sicurezza nei propri mezzi.
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Rowley crede che la società occidentale, e in particolare quella statunitense, sia ossessionata dalla ricerca di felicità e benessere, mentre sarebbe necessario concentrarsi nel perfezionare le proprie capacità di percezione o cercare di conoscere meglio noi stessi e il mondo che ci circonda.
Facciamo di tutto per soffocare sofferenze e tristezze. L’abuso di alcol, cibo, droga, sesso o internet ha una sorta di funzione anestetizzante dal mondo, con tante persone che sono convinte che sia meglio non provare nulla se non si riesce a essere felici.
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Nascondere le sofferenze, secondo Rowley, rappresenta un inutile spreco di energie. Si impara solo se si è in grado di abbracciare i sentimenti negativi e se si riesce a coglierne la natura effimera. Ogni emozione o situazione affrontata con successo rappresenta un piccolo mattone per costruire l’infrangibile muro della resilienza, capace di reggere a ogni urto di stress e paure.
La resilienza è l’opposto della depressione: non porta automaticamente alla felicità, ma predispone una persona a evitare situazioni o condizioni spiacevoli che potrebbero generare grandi dolori.
Il primo passo per arrivare alla resilienza è l’attenzione. Questa può essere perfezionata con un semplice esercizio suggerito dalla dottoressa Rowley: fare un elenco di quattro o cinque cose che si vedono, sentono e percepiscono durante un piccolo tragitto in auto per andare a lavoro o a scuola. Una semplice lista mentale come questa è utile per percepire ogni minimo dettaglio interiore ed esteriore e aiuta a vedere con chiarezza il presente.
Muovendoci tra il nostro io interiore e il mondo esterno, usciamo dalla nostra personale prigione di emozioni e riusciamo a comprendere meglio ciò che ci circonda, arrivando a diventare persino più saggi.