Donne single: siamo la maggioranza, ben più degli uomini
C’è un dato di fatto che sconvolge e stravolge: tra i 35 e i 70 anni le donne single sono più degli uomini. Cosa significa tutto ciò? Che le chance di trovare un uomo e di interrompere l’interminabile stato da Bridget Jones diminuiscono a vista d’occhio. Intanto invece cresce il numero di amiche felicemente sposate e con piccoli frugoletti a cui dover badare che incalzano nel loro eccessivo interesse rispetto alla nostra condizione. Quasi a mo’ di colpa da giustificare, essere single diventa come una malattia da curare, un male da debellare dalla nostra vita. Costi quel che costi. Almeno per ciò che riguarda la “ficcanasaggine” di amici e amiche che si improvvisano cupidi per caso e che si sentono in diritto/dovere di dispensare consigli sull’uomo che devi trovare e come. Manco fossero consigli in grado di avvalersi di esperienza e professionalità come quelli a cura di A.M.F. di Giovanna Barbieri Sito sull’Amore e Famiglia.
Le app per incontri funzionano?
Prima di arrotolarci in coperte di dubbio gusto a mangiare gelato e guardare programmi TV da disperate, mentre pensiamo alle pagine e pagine scritte su un diario custode dei nostri più intimi segreti, sorge un’idea in testa. Guardiamo il cellulare, è un attimo. C’è quell’app che tutti usano per incontrare persone, com’è che si chiama? Tipper, Twister o roba simile. Qualche ricerca su Google e il gioco è fatto. È Tinder l’applicazione galeotta che si erge a mo’ di faro nell’oscurità per poter interrompere lo stadio da single incallita e trovare un po’ di compagnia, un petto caldo su cui poter sognare durante le notti più buie e fredde. Sarà la risposta giusta oppure no? Per eliminare ogni dubbio, basta cercare qualche informazione. C’è chi trova e chi no. La popolarità riscossa da queste applicazioni le ha rese casi di studi scientifici, volti a indagare il miglior giorno in cui utilizzarle, così come i profili con le più alte probabilità di successo. È il caso del team capitanato da Gareth Tyson ricercatore della Queen Mary University di Londra. I risultati sono stati di un certo interesse. In primis, è stata riscontrata una differenza di genere. Mentre le donne ricevono più apprezzamenti dagli utilizzatori di sesso maschile dell’app, sono in generale più restie nell’esprimere apprezzamento per il sesso forte. Cosa succede per gli uomini? L’esatto contrario, ricevono pochi apprezzamenti a fronte di una generosità ben più larga nello spostare quei profili sul lato destro di Tinder. Quando si tratta di passare all’azione, però, le cose cambiano. Le donne inviano con molta più probabilità un messaggio, anche piuttosto lungo, a un profilo di loro interesse, mentre gli uomini sono meno propensi a scrivere (anche se quando lo fanno, battono le donne in velocità). Lo studio ha inoltre evidenziato le strategie migliori: più foto profilo e la presenza della breve descrizione fanno la differenza fra un profilo di successo e uno che invece miete pochi apprezzamenti. E c’è da dire che Tinder non è l’unica. È quella degli incontri fugaci e della facile autostima, quando si accede all’app, il numero di apprezzamenti che si ricevono in quell’area geografica sicuramente aiuterà a sentirsi un po’ più gratificate e, sicuramente, piacenti. Ce ne sono anche altre, di applicazioni. È il caso di Badoo, la più anti-molestatori e spammatori, nonché una delle più sicure sul mercato perché distingue i profili creati con dati e informazioni reali da quelli invece che sembrano più sospetti e fake. Ce ne sono di psicologiche, come OKCupid che come primo step al momento dell’iscrizione sottopone ai suoi utenti un questionario di una certa lunghezza. La forza dell’applicazione è che in base alle risposte inserite, indica i profili che più sono compatibili con il nostro. Per chi si fida degli incontri nati dal cyberspazio, le app possono essere un tentativo da fare, quantomeno ci hai provato!
E le care vecchie agenzie matrimoniali?
Questo è un altro capitolo, triste o felice a seconda dei casi. Casi che sono dominati per lo più dalla serietà dell’agenzia a cui ci si rivolge di volta in volta. I professionisti seri ci sono, solo che sono circondati da millantatori e ingannatori che hanno più interesse nello spessore del portafogli piuttosto che nel far incontrare due anime gemelle. Eppure, ci sono quelle che aiutano in primis a volersi bene e a trovare i punti per cui apprezzarsi e piacersi. Solo partendo da questo presupposto ci si può aprire al nuovo e agli incontri che possono cambiare la vita. Trovare uno specialista non è facile, ma con una ricerca ben fatta e con i consigli e i suggerimenti di chi l’ha già provato, si può trovare un’agenzia che sappia come aiutarci a risolvere la nostra situazione da single incallite e come poter iniziare a riempire le pagine di quel diario di cuoricini per via del nostro nuovo stato emotivo. In questo modo ci si può anche finalmente liberare di tutta la schiera di amici e amiche. Quelli che tanto si prodigavano nel trovarci un uomo, ben oltre il dovuto e nei modi più sbagliati possibili. Ossia? Senza proprio badare alle nostre preferenze e inclinazioni, come se qualsiasi scelta potesse andarci bene.