Quest’uomo riceve ogni anno i biglietti d’auguri che la moglie gli ha scritto prima di morire
"È evidentemente commovente, ma la ragione per cui la condivido è perché fa pensare la gente", ha spiegato il marito Chris Pointon dopo aver condiviso la lettera su Twitter
Una donna, morta di cancro all’età di 34 anni, ha fatto in modo che suo marito continuasse a ricevere ogni anno i biglietti d’auguri scritti a mano da lei, anche dopo la sua morte.
La dottoressa Kate Granger
Si tratta della dottoressa Kate Granger, di East Ardsley, vicino a Wakefield, nel West Yorkshire, a cui è stato diagnosticato un tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde, nell’agosto del 2011.
La malattia di Granger era una forma rara e aggressiva di cancro, che tende a colpire principalmente l’addome.
Inizialmente la dottoressa Granger si era sottoposta alla chemioterapia, ma aveva deciso di interrompere il trattamento nel 2012 in modo da poter continuare il suo importante lavoro nel settore sanitario.
Il 23 luglio 2016, la dottoressa Granger è scomparsa tragicamente in seguito alla sua battaglia contro il cancro.
L’idea della dottoressa Kate Granger
Prima di morire, la dottoressa ha scritto una serie di biglietti di compleanno commoventi per suo marito, ciascuno datato con il giorno in cui avrebbe dovuto essere aperto.
Quando il marito di Granger, Chris Pointon, ha compiuto 41 anni l’11 aprile 2018, e per l’occasione ha condiviso sul suo profilo Twitter l’ultima lettera ricevuta dalla sua amata moglie.
Such an emotional birthday card to open….. from my beautiful and inspiring wife @GrangerKate … She is always with me and wrote cards for me well into the future…. miss her so much. I hope im doing you proud my beautiful angel in heaven X pic.twitter.com/KzCPCsbBdV
— #hellomynameis (@PointonChris) 11 aprile 2018
“Una lettera d’auguri così emozionante da aprire… Dalla mia fonte d’ispirazione e bella moglie @GrangerKate… Lei è sempre con me e ha scritto queste lettere per farmi sentire meglio con il passare del tempo… Mi manca così tanto. Spero di renderti fiera di me mio bell’angelo in paradiso”, ha scritto l’uomo nella didascalia.
“Per il mio più caro Humpty Dumpty”, recitava la lettera, breve ma intensa. “Siamo giunti ai tuoi meravigliosi quarant’anni. Ti sono già caduti tutti i capelli?”.
E concludeva: “Ti amo, e lo farò sempre. Così tanto. K”.
L’obiettivo del marito Chris Pointon
L’obiettivo di Pointon, condividendo la lettera sui social media, era quello di ispirare le altre persone affette da gravi malattie a pensare a cosa potrebbero fare per alleviare il dolore dei loro cari nel caso in cui morissero.
“È evidentemente commovente, ma la ragione per cui la condivido è perché fa pensare la gente. E se le persone stanno attraversando qualcosa di simile, sto anche dando loro un’idea. È un modo per mantenere vivi i ricordi”, ha spiegato Pointon.
Prima della sua morte, la dottoressa Granger ha lanciato la campagna #hellomyname, un’iniziativa sostenuta da politici e celebrità che ha incoraggiava lo staff sanitario a presentarsi ai pazienti.
Nel 2014, il sistema sanitario britannico ha lanciato il “Kate Granger Awards for Compassionate Care” per riconoscere i suoi incredibili sforzi.
Pochi giorni prima della sua morte, Granger era riuscita a raccogliere più di 250mila sterline (quasi 300mila euro) per lo Yorkshire Cancer Center.
Una volta scomparsa sua moglie, Pointon ha proseguito il lavoro della campagna #hellomynameis. Dalla morte della dottoressa Granger nel 2016, oltre 110mila sterline (più di 125mila euro) sono state raccolte per beneficenza a seguito della campagna #hellomyname.