Fusaro se la prende con gli Erasmus: “Allevati in batteria come polli”
Diego Fusaro non trova pace e se la prende con gli Erasmus. Dopo aver martoriato la capitana della Sea Watch, Carola Rackete, il “filosofo” dice la sua sugli studenti Erasmus. In un tweet, l’opinionista e scrittore ha espresso il suo parere rispetto a una generazione che travalica i confini nazionali per un periodo di studio all’estero, in Europa.
“Il bello della generazione Erasmus è che pensa che sia una conquista andare a lavare i piatti a Berlino e a Madrid. Allevati in batteria come polli, si sentono liberi nelle catene in cui sono cresciuti, tra movida e gay pride, privi di un lavoro fisso e di diritti sociali”, scrive il “filosofo”.
Fusaro, nell’intento (forse) di aprire gli occhi ai giovani riguardo la precarietà della situazione lavorativa e dei diritti sempre più minacciati, minimizza l’esperienza all’estero che ha arricchito migliaia e migliaia di giovani studenti italiani.
Per rincarare la dose l’opinionista pensa bene di servirsi dell’idea di “movida” in un’accezione, per lui, evidentemente negativa. Come negativo – e non è di certo una novità – è anche il suo pensiero rispetto al Gay Pride.
A tanti utenti, però, il tweet di Fusaro non piace affatto. Sotto al post pubblicato dal “filosofo” si moltiplicano i commenti di chi si trova decisamente in disappunto con l’opinionista polemico. “Si ma si divertono tanto e non sanno che esisti… che poi lavorare 40 anni alle poste ,figliare e morire col pannolone può piacere solo ad un turbocojone”, scrive un utente.
“Sono preoccupata per il tuo sistema nervoso centrale che penso sia seriamente compromesso… da tempo tutti i giorni ti accanisci in modo ossessivo… l’invidia è dannosa per la salute… sei giovane curati!”, si legge in un altro commento. “A parte che non tutti gli expat lavorano nella ristorazione, ma anche fosse: 1) lavare i piatti è una grande scuola di vita 2) é comunque un’opportunità migliore di quelle che offre la tua bella Italia, e questo dovrebbe far riflettere”, scrive qualcun altro.