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Dawson’s Creek, la maratona su Sky Atlantic per i vent’anni della serie tv

Immagine di copertina
Il servizio fotografico della rivista americana Entertainment Weekly.

La serie tv cult torna sul piccolo schermo con tutti i 128 episodi per festeggiare i vent'anni dal debutto

Dawson’s Creek, la serie tv cult degli anni Novanta, torna in tv con una maratona su Sky per celebrare i vent’anni dall’esordio sul piccolo schermo.

Il teen drama è in onda sul canale Sky Atlantic+1 HD dal 25 aprile al primo maggio 2018: una settimana di maratona Dawson’s Creek, 128 episodi in sei stagioni.

Dawson, Joey, Pacey, Jen faranno rivivere agli spettatori i loro amori e le prime difficoltà dell’adolescenza nella piccola città di Capeside, nel Massachussets, Stati Uniti.

Dall’amore tra Dawson e Jen al triangolo amoroso tra Dawson, Joey e Pacey passando per il coming out di Jack: tutte le puntate ripercorrono la storia dei personaggi.

La rivista americana Entertainment Weekly in occasione del ventennale della serie tv ha dedicato al famosissimo cast un intero servizio fotografico: qui le foto della reunion degli attori.

Gli esordi della serie tv in Italia

In Italia il telefilm era andato in onda in prima visione sul canale satellitare TELE+ Bianco, che aveva trasmesso le prime due stagioni tra il 1998 e il 1999.

Dal 2000, la serie è invece stata trasmessa su Italia 1 fino alla sua conclusione (nel 2003) e mandata in replica poi su Fox e sul canale La 5 del digitale terrestre (dal 5 settembre 2011 al 29 febbraio 2012).

Insieme a Buffy l’ammazza vampiri, la serie arrivò a definire il marchio della nascente rete statunitense The WB.

La sua prima messa in onda aveva attirato 6,8 milioni di spettatori, i numeri più alti nella storia del canale WB, ed era stata celebrata proprio sulla copertina di Entertainment Weekly.

Ma una delle ragioni per cui si ricorda Dawson’s Creek 20 anni dopo è per un cambio di rotta avvenuto nell’autunno del 1999.

La serie stava rapidamente esaurendo i suoi spunti narrativi. Per salvare Dawson’s Creek , il team di sceneggiatori aveva dovuto cambiare radicalmente la sua formula.

Fu allora che Dawson’s Creek passò dal coincidere con il personaggio del titolo Dawson e il suo sincero e possessivo amore per Joey al parlare della stessa Joey, combattuta però tra Dawson e il suo migliore amico Pacey.

Nel fare quel cambiamento, Dawson’s Creek si era trovato ad allontanarsi dalla vecchia storia d’amore adolescenziale che regnava sovrana nei telefilm per ragazzi degli anni ’80 e ’90, dirigendosi verso una sorta di romanticismo che sarebbe diventato sempre più popolare tra le serie teen dei successivi due decenni.

Si era allontanato così da una storia d’amore costruita sull’incrollabile, indiscutibile convinzione che le donne appartenessero agli uomini, verso una descrizione più realistica concentrata sul carattere e l’indipendenza femminile.

Si dice che la reazione istintiva di uno degli autori, Jeffrey Stepakoff, all’idea di un triangolo amoroso (Dawson’s, Joey, Peacy) fosse stata: “Non si può fare. Joey è la ragazza di Dawson!”, un commento ironico ma spontaneo.

Dawson’s Creek era molto costruito attorno all’idea che Joey fosse la ragazza di Dawson, che quest’ultimo avesse una sorta di diritto di proprietà su di lei.

L’introduzione del triangolo amoroso ha cambiato radicalmente la narrazione della serie.

Innovativa fu anche la creazione di storie familiari tutt’altro che serene. La famosa serie tv, oltre a mettere in discussione il nucleo della “famiglia tradizionale” fu pionieristica nello sdoganare quelli che per l’epoca erano ancora dei tabù: la relazione tra un ragazzino e una donna molto più grande di lui, l’amore omosessuale, il cancro.

Così, le vicissitudini sentimentali ma anche le storie per nulla superficiali degli adolescenti della piccola cittadina di Cape Code, nel Massachusetts, sono diventate il simbolo di una e più generazioni che piansero alla messa in onda dell’ultima puntata.

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