“Adoro quando mi dicono che cucino come una donna”: lo chef stellato Oldani si confessa
"Quote rosa? Meglio la meritocrazia"
“Uno dei complimenti più belli che ricevo è ‘hai un palato da donna’. Mi emoziona ogni volta. Credo che l’immagine riesca a restituire raffinatezza, delicatezza ed eleganza. È sublime”. Parola di chef Davide Oldani, titolare del ristorante “D’O” a Cornaredo (Milano), in un’intervista rilasciata a “La Repubblica“.
Il cuoco milanese racconta che le cose stanno cambiando e che la cucina di alto livello non è più solo appannaggio degli uomini: “I numeri dicono che fino a qualche tempo fa le chef si potevano contare sulle dita di una mano. Ora non è più così (…). Nelle cucine tristellate che ho frequentato ho visto in loro la stessa grinta e determinazione dei colleghi maschi. Quello in cui riescono meglio, però, è il tatto, dote preziosa”.
E sulle quote rosa rivela: “Non sono per le imposizioni. Non dico che sono contrario, ci mancherebbe, ma quello che conta è la meritocrazia. Altrimenti si finisce per fare un danno alle donne stesse, scegliendo in base a logiche che nulla hanno a che fare con il talento e le capacità. Un modo per mortificare il ruolo”.
All’universo femminile Oldani ha anche dedicato uno dei suoi libri, “Le D’Onne lo sanno“: “Quando parliamo di donne, del ‘problema delle donne’ spesso si finisce per esasperarlo, alzando i toni e cercando lo scontro per creare conflitto. Abbiamo bisogno di parità, non di gerarchie, nonostante sia convinto che valgano molto di più degli uomini”.
Lo chef 51enne confessa però di non avere donne nella sua cucina: “Non è colpa mia se su 150 curriculum che mi arrivano a settimana, uno solo è di una donna”. Ma tiene a precisare: “Quattro donne fanno parte del mio staff, si occupano di pubbliche relazioni e rapporti con i clienti, comunicazione, amministrazione”.