Tutti i ruoli più bizzarri interpretati da Daniel Radcliffe dopo Harry Potter
Dopo dieci anni nei panni del mago più famoso del mondo, l'attore 29enne ha scelto di prestare il volto ai personaggi più disparati
L’ultimo film della saga di Harry Potter, Harry Potter e i doni della morte – Parte 2, è uscito nel 2011. Da allora, i giovani attori che avevano dedicato dieci anni della propria carriera e della propria vita ad interpretare i maghi adolescenti di J. K. Rowling sono decisamente cresciuti.
Emma Watson, volto di Hermione, è diventata una voce di spicco del movimento femminista, è ambasciatrice dell’agenzia ONU UN Women e ha interpretato una principessa Disney in uno dei film più visti del 2017, Beauty and the Beast.
Rupert Grint, che in Harry Potter interpretava Ron Weasley, ha recentemente prestato la voce a un personaggio dei cartoni animati nel film del Postino Pat e ha prodotto la sua prima serie TV, Snatch, in cui interpreta anche uno dei protagonisti.
Tom Felton (Draco Malfoy) oggi interpreta un altro personaggio malvagio in The Flash.
È però Daniel Radcliffe a poter vantare la carriera più bizzarra tra gli ex protagonisti della saga di Harry Potter. Radcliffe, oggi 29 anni, ha infatti interpretato i ruoli più disparati, allontanandosi ogni film un po’ di più dal personaggio di Harry Potter, a cui indubbiamente deve la fama.
Piuttosto che accettare, infatti, i ruoli da bravo ragazzo un po’ nerd che sicuramente gli saranno stati offerti da grandi società di produzione di Hollywood, il giovane attore sembra aver optato sempre per film di profilo più basso, un po’ indie, sicuramente inusuali.
In realtà, ancora prima di concludere i propri impegni con Harry Potter nel 2007 Radcliffe aveva shockato il pubblico apparendo nudo sul palco di Equus, opera teatrale di Peter Shaffer che narra la storia di uno psichiatra che tenta di curare un ragazzo con un’attrazione patologica per i cavalli. Personaggio, appunto, interpretato da un giovanissimo Radcliffe.
Il primo film in cui appare Radcliffe dopo Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 è nettamente più inquietante dei Mangiamorte o i dissennatori a cui i film tratti dall’opera di J. K. Rowling ci avevano abituato.
The Woman in Black, adattamento cinematografico del romanzo gotico La donna in nero di Susan Hill, è un horror ambientato nei primi anni del ‘900 in Inghilterra. Daniel Radcliffe interpreta Arthur Kipps, un giovane avvocato rimasto vedovo che deve prendersi cura del figlio di quattro anni.
Il film ha ricevuto 134 lamentele dai genitori di bambini recatisi al cinema per rivedere Harry sul grande schermo e rimasti traumatizzati dalle scene crude del film.
Nel 2013, poi, Radcliffe è tornato a far parlare di sé per una scena di sesso gay condivisa con l’attore Dane DeHaan in Kill Your Darlings.
Il film è un thriller ambientato negli anni ’40 in cui Radcliffe veste i panni del poeta maledetto della beat generation statunitense Allen Ginsberg.
Ginsberg, appena arrivato alla Columbia University di New York per studiare, fa amicizie eccitanti ma pericolose: il futuro giornalista Lucien Carr, che può permettersi di stare all’università solo grazie a un insegnante che fa i compiti per lui, ma anche lo scrittore ribelle William S. Borroughs, alle prese con la sperimentazione delle droghe, e naturalmente Jack Kerouac. Non esattamente Ron e Hermione, insomma.
Radcliffe continua, poi, con un film indie, The F Word, del 2013 (uscito in Italia e nel Regno Unito con il titolo What If), una commedia romantica un po’ nichilista in cui l’attore impreca come un marinaio.
Il ritorno di Radcliffe nel mondo del fantasy, nel 2013, non è esattamente quello sperato dai fan. L’attore britannico, infatti, in Horns interpreta Ignatius Perrish, un uomo accusato dello stupro e dell’assassinio della fidanzata a cui cominciano all’improvviso a crescere le corna.
“La maggior parte degli amici attori che hanno la mia età sperano di entrare nel cast di qualche mega-franchise e non doversi più preoccupare”, spiega Radcliffe ai giornalisti che gli chiedono le ragioni dietro alla scelta del ruolo. “Ma questo mi concede così tanta autonomia rispetto alla mia carriera…”
Così, continua a scegliere i ruoli più disparati. Nel suo prossimo film Victor Frankestein, del 2014, Radcliffe avrebbe potuto interpretare il dottor Frankestein in una nuova versione del grande classico della letteratura gotica. Invece, cedendo il ruolo di protagonista a James McAvoy, l’attore preferisce vestire i panni di Igor, l’inquietante assistente gobbo del dottore.
Non contento, per la sua prossima interpretazione Radcliffe sceglie di prestare il volto a un cadavere. Nella commedia indie Swiss Army Man, infatti, l’attore è Manny, un cadavere ritrovato sulla spiaggia di un’isola abbandonata che lentamente riprende l’uso della parola e che viene manipolato dal protagonista, un naufrago, per tornare a casa nella civiltà.
Nel primo film che parla davvero di magia in cui Radcliffe appare per la prima volta dal 2011, Now You See Me 2, le cose non vanno comunque come ci si aspetterebbe.
Circondato da maghi dai poteri prodigiosi, infatti, l’attore sceglie di interpretare un vero e proprio nemico della magia: il prodigio della tecnologia Walter Mabry, che vuole provare che la magia stessa non esiste.
Nel film del 2016 Imperium, Radcliffe interpreta un poliziotto che finge di essere un nazista e che, a un certo punto, mangia un pasticcino decorato con una svastica.
C’è poi Jungle, del 2017, in cui l’attore è Yossi Ghinsberg, un giovane uomo avventuroso che si perde per tre settimane nella foresta amazzonica della Bolivia da solo e che deve contare soltanto sulle proprie forze.
Nel suo lavoro più recente, Beast of Burden, del 2018, è un pilota che contrabbanda droga attraverso il confine messicano. Il film, uscito direttamente in DVD, è soltanto l’ultima testimonianza di una carriera fuori dal comune, che non fa altro che sorprendere chi ancora vede in Radcliffe il volto paffuto di un piccolo Harry Potter.
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