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Come non bruciarsi i piedi camminando sulla sabbia che scotta, secondo la scienza

Immagine di copertina
Credits: Pixhere

Alcune soluzioni sono scontate, ma altre rasentano la genialità

In questi giorni di caldo record, è naturale cercare refrigerio al mare, sfidando le code in autostrada e la lotta all’ultimo ombrellone con migliaia di altre persone che hanno avuto la vostra stessa idea.

Ma, mentre la colonnina di mercurio sfiora quasi i 40 gradi in diverse regioni dell’Europa del Sud, come evitare di bruciarsi i piedi sulla sabbia che scotta?

La sabbia è composta di minuscoli frammenti di roccia: soprattutto quarzo, ma anche calcite, feldspato, gesso e basalto, con detriti di coralli, conchiglie o resti di pesce che fanno capolino. Per via della sua composizione, è normale che la sabbia si riscaldi man mano che la giornata avanza.

Talvolta si possono raggiungere i 60 gradi, sufficienti a infliggere ustioni di terzo grado.

A rispondere a questa domanda che tormenta dal momento in cui mettiamo piede per la prima volta in spiaggia in una rovente giornata d’estate ci pensa Paul Jarvis, un geologo e vulcanologo dell’Università di Ginevra – con soluzioni più o meno evidenti.

Indossate il giusto tipo di scarpa

Ovviamente, il grado di protezione che si ottiene dipende molto dal genere di scarpa che si sta indossando.

Anche se le ciabatte sono la calzatura più comoda da indossare quando si va in spiaggia, indossare scarpe aperte non è l’ideale per evitare le scottature ai piedi, dato che permettono facilmente alla sabbia di raggiungere la pelle.

Meglio, allora, optare per scarpe chiuse con suole di plastica, gomma, resina (come le Crocs) o neoprene. Questi materiali, infatti, riducono la conduzione del calore, impedendogli di passare da un materiale molto più caldo come la sabbia a una superficie più fresca, come appunto la pelle.

Camminate sugli asciugamani

Per via di quella che, nel mondo della scienza, si chiama inferiore conducibilità termica, il cotone di cui sono fatti spesso gli asciugamani conduce il calore della sabbia più lentamente delle suole di plastica delle scarpe o delle ciabatte.

Quindi, anche in caso aveste dimenticato le vostre calzature in auto, una soluzione innovativa è quella di stendere momentaneamente l’asciugamano a terra, creando così una “passerella” tra il posto dove vi trovate e il vostro ombrellone o la riva del mare.

Certo, è una soluzione soltanto se la spiaggia dove vi trovate non è affollata.

Correte veloce o scavate lentamente con i piedi per cercare la sabbia più fresca

Se arrivate in spiaggia la mattina, quando la sabbia non è ancora caldissima, o se dovete coprire una corta distanza, potete prendere in considerazione l’idea di correre in fretta verso la destinazione per evitare di bruciarvi i piedi.

Meno la pianta del piede tocca la sabbia, infatti, meno tempo c’è per condurre il calore. Ma non dimenticate che questo processo si sta comunque verificando e che i vostri piedi cominceranno presto a sentire il calore per quanto veloce voi possiate correre, se la distanza non è breve.

L’alternativa più semplice, ma lenta, è quella di scavarsi la via con i piedi cercando, passo dopo passo, la sabbia più fresca che si trova soltanto a qualche centimetro dalla superficie.

Dato che tra i granelli di sabbia ci sono grandi spazi, il calore non si trasmette in modo efficiente dalla superficie agli strati più profondi, permettendovi quindi di trovare refrigerio in fretta.

Bagnate la sabbia o i vostri piedi

Ci vuole mota più energia solare per riscaldare l’acqua rispetto alla sabbia. Quindi, aggiungere anche solo un po’ d’acqua alla sabbia aumenta automaticamente di molto in quantitativo di calore di cui la sabbia ha bisogno per raggiungere alte temperature, spiega Jarvis.

Basta riempire d’acqua un secchiello di plastica, di quelli per costruire i castelli di sabbia, e bagnare il suolo davanti ai propri piedi man mano che si avanza.

In alternativa funziona anche bagnarsi i piedi: rinfrescarsi la pelle con dell’acqua permette di poter esporre i propri piedi al calore per più tempo prima di raggiungere una temperatura tale da bruciarli.

Ovviamente, però, è una soluzione temporaria: i piedi si asciugheranno in fretta, e andranno presto bagnati di nuovo.

Seguite l’ombra

Visto che non serve tanta energia per cambiare la temperatura della sabbia, l’escursione termica tra la parte della spiaggia al sole e gli angolini di ombra creati dall’ombrellone, da una palma o dalla torretta del bagnino sono un’oasi perfetta per evitare di bruciarsi le piante dei piedi.

Per trovare più facilmente l’ombra, poi, il consiglio è quello di arrivare in spiaggia la mattina o verso il tardo pomeriggio, data l’angolazione del sole rispetto alla spiaggia.

 

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