Chanel Totti, la tiktoker Martina De Vivo pubblica gli screenshot delle chat: “Ecco le prove del tradimento”
Nuovo capitolo per il caso che ha coinvolto Chanel Totti, la figlia dell’ex capitano della Roma Francesco Totti e di Ilary Blasi. La giovanissima ragazza nei giorni scorsi è finita al centro delle polemiche social dopo che la tiktoker, Martina De Vivo, l’ha accusata pubblicamente di essere stata l’amante del suo ex fidanzato e padre di sua figlia, Cristian Babalus.
Dopo le pesanti dichiarazioni, Cristian ha replicato difendendo Chanel e se stesso dalle accuse mosse da Martina. Ora, la tiktoker ha nuovamente rotto il silenzio e ha pubblicato su Instagram gli screenshot delle chat con l’ex ragazzo, che secondo lei sarebbero una “prova” del tradimento.
“Neghiamo fino alla morte pure se c’è la chiamata? Non te meriti neanche più di parlare, sarebbe inutile perché fai solo schifo e l’importante è che io non voglio più avere a che fare niente con te. Prendi le tue cose e vattene via”, il messaggio inviato da Martina a quello che sarebbe il contatto di Cristian (che però dallo screenshot risulta oscurato). La replica di lui: “Tu hai perfettamente ragione in tutto, io non riesco a stare senza di te ma dall’altra parte ti meriti tutta la serenità”.
Pochi minuti dopo Martina De Vivo ha condiviso uno sfogo in cui, ancora una volta, accusa il ragazzo di aver mentito su tutto: “Come diceva lui? Era venuto a prendere i suoi vestiti per andare via e io ho trovato la chiamata. Non mi sembra proprio e un applauso anche per il suo coraggio, lo sa bene che ho anche la foto della chiamata con la data. Io non ho mai infangato nessuno, ho sempre detto solo la verità. Ho pubblicato il video solo dopo che loro hanno messo una foto insieme, una pugnalata nello stomaco specialmente in una situazione del genere”.
E conclude: “Io senza parole per lo schifo e le bugie lette sul mio conto, almeno dì la verità e prenditi, anzi prendetevi le vostre colpe! Dopo ciò il discorso lo chiudo qui, non risponderò più a niente che riguardi questa storia. Da oggi finisce qui”.