Italia, l’autostima delle donne è tra le più basse al mondo
Quattro donne e ragazze italiane su dieci non si sentono belle, cinque su dieci credono di non poter commettere errori o mostrare le proprie debolezze, sempre cinque su dieci si sentono in competizione con amici e familiari.
Due donne su tre inoltre sentono la pressione di dover raggiungere tutti i propri obiettivi “Essere e fare tutto”.
Sette su dieci non hanno una grande considerazione di sé e del proprio corpo, motivo per cui saltano i pasti (7 ragazze su 10 e 4 donne su 10) ed evitano eventi sociali. Otto donne italiane su dieci si sentono in difficoltà a sostenere le proprie opinioni.
Questi sono i dati che mostrano fino a che punto le donne italiane sono insicure. Quella delle italiane è, infatti, l’autostima tra le più basse al mondo.
I risultati sono emersi dalla ricerca Beauty Confidence e Autostima che ci posiziona al penultimo posto per autostima nella classifica composta da 17 Paesi (europei ed extraeuropei) e stilata da Edelman Intelligence per Dove (Unilever).
All’ultimo posto ci sono invece le giapponesi.
Quali sono le cause di questo quadro sconfortante? Da cosa nasce questa mancanza di autostima?
La pressione sociale che punta a ideali irrealizzabili di perfezione è tra le cause più rilevanti. Con l’ingresso nell’adolescenza si registra il momento più consistente di declino della felicità: dai 14 ai 17 anni si concretizza il calo dell’autostima di 16 punti percentuali (dal 21 per cento in età compresa tra i 10 e i 13 anni al 9 per cento).
Il 71 per cento delle donne ed il 63 per cento delle ragazze credono che le altre donne non sappiano davvero quanto siano realmente belle.
Andrea Bocchiola, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana spiega come “l’autostima sia il nome, conosciuto al grande pubblico, di questioni che interrogano profondamente i legami familiari, la trasmissione e la costruzione dell’identità di genere, arrivando fino al punto di danneggiare la capacità di prendersi cura di sé della donna e di porsi come soggetto politico, protagonista della propria vita. Di fronte a tutto questo la pressione mediatica, quando alimenta ideali irrealistici di bellezza, ha significato ed efficacia solo nella misura in cui tocca nervi già scoperti nello sviluppo adolescente, ma al contrario può fare molto quando si esercita nel fornire alle giovani donna una visione realistica e non artefatta del femminile”.
Le donne che invece hanno fiducia in sé stesse sono più forti e focalizzate sui propri obiettivi. Il 78 per cento delle donne con un alto livello di autostima si concentrano sul lato positivo di ciò accade, il 61 per cento non si preoccupa dei problemi e pensa subito a trovare una soluzione.
Il 52 per cento delle donne sicure si sente anche inarrestabile e il 67 per cento crede di potere decidere in autonomia della propria vita.
Il progetto per accrescere l’autostima nelle donne promosso da Dove vuole trasmettere al sesso femminile l’importanza della cura di sé, dei sorrisi, della spontaneità, ma anche delle imperfezioni e delle qualità e dell’energia che si emana.
Valorizzare se stesse e credere in se stesse, per rendersi uniche e non confrontabili.
Lo psicoanalista Bocchiola ha spiegato anche che “la considerazione di sé non è una peculiarità fissa, ma un processo che si crea con il carattere nei primi 3-4 anni di vita, e che deve essere costantemente coltivato e mantenuto”.