Cinema, all’asta la vestaglia indossata da Sophia Loren in “Una giornata particolare”
Il film, diretto da Ettore Scola, risale al 1977
“Io non credo che l’inquilino del sesto piano sia antifascista, semmai il fascismo è anti-inquilino del sesto piano!” diceva Gabriele (Marcello Mastroianni) ad Antonietta (Sophia Loren) in Una giornata particolare. Poche parole per capire l’abilità con cui Ettore Scola, regista ma anche sceneggiatore della pellicola, raccontava con sapiente ironia e per mezzo dei suoi personaggi una giornata davvero particolare: l’arrivo di Hitler a Roma nel 1943 e, soprattutto, l’incontro “indelebile” tra gli animi di Gabriele e Antonietta.
Sophia Loren, in questo film, oltre a essere casalinga e madre di sei figli, crede fortemente nel fascismo. Le sue certezze, però, crollano non appena conosce il suo vicino di casa, Gabriele, radiocronista disoccupato dell’Eiar e contro il regime. La loro conoscenza sarà breve ma intensa e un oggetto sarà il simbolo di quella giornata – l’unica – in cui saranno insieme: I tre moschettieri di Alexandre Dumas.
La semplicità di Antonietta – e le sue condizioni di svantaggio economico – è percettibile non solo dalla magistrale performace della Loren, ma anche dal costume indossato dall’attrice. Una vestaglia che il 10 e 11 dicembre 2018 va all’asta – per un valore di partenza di circa 18mila euro – presso la sede della casa Finarte di Roma.
L’abito, come riporta l’Ansa, è accompagnato dal bozzetto realizzato dal regista – entrambi appartenenti alla famiglia Scola – e da una tabacchiera di Edda Ciano, donata dal famoso gioielliere Pietro Capuano (Chantecler).
La vestaglia indossata da Sophia Loren in “Una giornata particolare”
Il vestito di color rosa pallido recante una fantasia a fiori, dunque, è stato disegnato dallo stesso cineasta irpino che nella sceneggiatura ha descritto ogni particolare con minuziosità sorprendente. A realizzarlo, però, è stato il costumista Enrico Sabbatini.
La vestaglia, nel film, non solo delinea la classe sociale di appartenenza di Antonietta, umile donna di casa. Ma diviene anche uno strumento di seduzione quando la passione inaspettata travolge lei e Gabriele.
Scola, nella sceneggiatura, aveva precisto che l’abito sarebbe stato un pezzo unico: tradizionale nella forma, ma con due risvolti ondeggianti sulla parte anteriore. Inoltre, per ottenere la tinta sbiadita che lo contraddistingue, la vestaglia sarebbe stata esposta al sole. In questo modo il risultato si sarebbe sposato perfettamente con il grigio-avorio che caratterizza la fotografia di Pasqualino De Santis nel film di Ettore Scola.