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World Press Photo: tutte le foto vincitrici dell’edizione 2019

Immagine di copertina
World Press Photo of the Year © John Moore, Getty Images Crying Girl on the Border

L'11 aprile 2019 vengono annunciati i vincitori della 62esima edizione del World Press Photo Contest, il premio di fotogiornalismo più prestigioso al mondo

World Press Photo 2019 – Il 20 febbraio 2019 sono stati annunciati i candidati per i premi del World Press Photo Contest, il più importante e prestigioso premio fotogiornalistico al mondo.

Tra i 43 fotografi arrivati in finale della 62esima edizione ci sono 14 donne. World Press Photo è un’organizzazione no-profit con sede ad Amsterdam, e il concorso – che coniuga fotografia e giornalismo – è stato istituito nel 1955 ad Amsterdam diventando uno dei riconoscimenti più importanti al mondo.

La cerimonia di premiazione si tiene, come da tradizione, nella Chiesa Nuova (Oude Kerk) di Amsterdam, e si svolgerà nella giornata dell’11 aprile 2019.

World Press Photo 2019 | I vincitori

Ed è proprio in quest’occasione che è stato annunciato il vincitore del World Press Photo 2019: si tratta di John Moore; la foto della bambina honduregna che piange mentre la madre viene perquisita al confine tra Messico e Stati Uniti è stata proclamata “la foto dell’anno”. Moore può portare a casa la vittoria del World Press Photo of The Year, catturando nel suo scatto la disperazione di una bambina di due anni mentre la sua mamma viene portata via.

A vincere invece il World Press Photo Story of the Year è stato Pieter Ten Hoopen, la cui immagine è il ritratto di una storia di grande effetto riguardo una questione di grande rivelanza giornalistica, con un lavoro sulla carovana dei migranti diretta negli Stati Uniti.

In quest’edizione, sono due gli italiani che hanno ottenuto una vittoria: si tratta di Marco Gualazzini, che ha lavorato sulla crisi umanitaria nel Ciad e ha portato a casa il premio per la categorie Ambiente, Storie. E poi di Lorenzo Tugnoli, che ha vinto la categoria General News, Storie, con un lavoro per il Washington Post.

World Press Photo: la novità di quest’anno, il World Press Photo Story of the Year 

La novità di questa edizione è l’introduzione del premio World Press Photo Story of the Year e il vincitore è un fotografo “la cui creatività visiva e abilità hanno prodotto una storia con eccellenti editing e sequenza fotografici, su un grande evento o una questione di rilevanza giornalistica del 2018”.

In finale per questo premio ci sono due italiani: Marco Gualazzini e Lorenzo Tugnoli. Entrambi dell’agenzia Contrasto. Gualazzini ha realizzato un reportage sulla crisi nel bacino del Ciad, mentre Tugnoli ha raccontato con le sue fotografie la crisi in Yemen per il Washington Post. Marco Gualazzini è tra i finalisti anche per il World Press Photo of The Year.

Tra i candidati al World Press Photo Story of the Year ci sono anche le fotografie della carovana dei migranti verso gli Stati Uniti di Pieter Ten Hoopen.

World Press Photo: la mostra fotografica

Le fotografie dei vincitori, premiate l’11 aprile, saranno esposte in una mostra che debutta il 13 aprile alla Nieuwe Kerk di Amsterdam e sarà esposta in 45 paesi.

World Press Photo: la giuria

I premi del World Press Photo Contest vengono assegnati in base al giudizio di quattro giurie specializzate nelle varie categorie che rappresentano.

La prima giuria è quella che si occupa delle categorie delle news e dei documentari, la seconda valuta le fotografie di sport, la terza giudica le foto delle categorie di natura e ambiente, e l’ultima sceglie i candidati per la categoria delle persone.

Gli scatti che mostrano le caratteristiche comuni delle diverse religioni nel mondo

Oltre a queste, è presente una quinta giura generale, composta da sette professionisti del fotogiornalismo; e due segretari. Quest’anno è presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente della sezione del National Geographic dedicata ai contenuti visivi. Insieme a lei nella giuria generale troviamo anche il fotografo Neil Aldridge, la curatrice Yumi Goto, il fotografo di Getty Images Nana Kofi Acquah, Paul Moakley, del TIME, la fotogiornalista Alice Martins e la fotogiornalista di Associated Press Maye-e Wong.

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