Le foto che documentano la vita dei nigeriani affetti da albinismo
Nonostante le gravi violenze che subiscono, gli albini nigeriani vivono la loro vita senza pregiudizi. Lo documenta Damilola Onafuwa nella sua ultima serie fotografica Angels Among Men
In Nigeria, secondo la Albino Foundation, esistono oltre due milioni di persone affette da albinismo: un tasso classificato tra i più alti del mondo, che li rende uno dei più grandi e vulnerabili gruppi del paese al giorno d’oggi.
Il fotografo documentarista africano Damilola Onafuwa, il cui lavoro si concentra in genere su questioni sociali e storie di interesse umano, ha voluto raccontare la vita dei nigeriani affetti da albinismo, attraverso la sua ultima serie di foto Angels Among Men.
La serie cerca di sfatare i miti associati all’albinismo, e celebra i nigeriani che, nonostante la negatività associata al colore della loro pelle, cercano di vivere senza farsi toccare dai pregiudizi.
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La popolazione albina in Africa, infatti, subisce gravi violenze dal resto degli abitanti, a causa della convinzione che gli albini siano esseri dotati di poteri magici e che le loro parti del corpo siano di grande efficacia nei rituali.
Vengono considerati figli del diavolo – zeruzeru – e secondo le tradizioni locali le loro ossa sarebbero in grado di dissolvere il malocchio.
Secondo alcune testimonianze, con i loro arti si può localizzare l’oro in una miniera, e i seni e genitali degli zeruzeru sarebbero in grado di curare l’infecondità.
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Secondo la magia nera africana, maggiore è il dolore provato dallo zeruzeru, più forti sono le urla, maggiore è il potere presente nell’arto amputato. Addirittura, secondo alcuni credi tribali a violenza sessuale sulle donne albine farebbe guarire dall’Aids.
“Il titolo non intende idolatrare gli albini, o definirli letteralmente angeli, o trattarli come esseri come superiori. Si riferisce piuttosto a tutti coloro che hanno scelto di alzarsi e vivere al di là dei giudizi stereotipati contro le persone di una determinata razza, colore o genere”.
“Alle persone che scelgono di non essere limitate da uomini miopi e superficiali, ma trattano tutti nello stesso modo”, ha detto Onafuwa, commentando la serie fotografica e il suo titolo.