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“Trump è la guerra”: la protesta contro il presidente degli Stati Uniti a Parigi nel giorno del centenario dell’armistizio

Immagine di copertina
Parigi. Credits: Michelangelo Fano/TPI

Il racconto di Michelangelo Fano per TPI della manifestazione anti - Trump che si è tenuta l'11 novembre 2018 nella capitale francese 

La pioggia torrenziale non ha fermato migliaia di parigini dal manifestare contro la presenza in Francia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

A scatenare la protesta è stato l’arrivo di Trump nella capitale francese in occasione della commemorazione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.

In occasione delle celebrazioni ufficiali per l’armistizio di Compiègne, il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato a Parigi oltre 72 capi di Stato e di Governo, tra cui appunto Trump, la cancelliera Angela Merkel e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.

Mentre i leader del mondo si radunavano sotto l’Arco di Trionfo per assistere a una cerimonia solenne in memoria alla fine della Grande Guerra, dall’altra parte della città, a Place de la République, più di un migliaio di manifestanti denunciava l’arrivo di Trump nella capitale francese.

Place de la République non è nuova a questi raduni di massa – dopo gli attacchi terroristici del 2015, la piazza è diventata ancora di più un luogo simbolo per la vita politica di Parigi. I manifestanti sarebbero stati circa 1.500, secondo quanto riferisce la Prefettura di Polizia di Parigi.

Inizialmente le autorità temevano che si potessero registrare scontri violenti fra la folla, visto la presenza di un centinaio di black bloc. Sono state dispiegate molte forze di sicurezza per sorvegliare lo svolgimento della manifestazione, ma non si sono registrate tensioni e l’evento si è svolto senza alcun incidente.

Sotto una forte pioggia e per quasi quattro ore, i manifestanti hanno criticato la presenza di “The Donald” con vari cartelli, travestimenti e canti. Mentre veniva inaugurata a Parigi la conferenza internazionale sulla Pace – “Paris Peace Forum” –, il presidente americano è stato preso di mira dai manifestanti con l’accusa di essere un nemico della pace mondiale. “Trump=War” intitolava un grande striscione attaccato ai piedi della statua della Repubblica, al centro della piazza.

Ma il vero simbolo della manifestazione è stato il Baby Trump”, un balloon di 6 metri di diametro raffigurante un bambino arrabbiato, con pannolino, smartphone a portata di mano e con le fattezze di Trump. Già durante la protesta dello scorso luglio a Londra contro il presidente americano, l’enorme pallone aveva acquisito molta notorietà per aver messo in ridicolo la figura del tycoon. Per sostenere i manifestanti a Place de la République e per mandare un messaggio chiaro di disprezzo contro la presenza del presidente americano in città, il “Baby Trump” è stato appositamente trasportato a Parigi.

Tuttavia non è stato solo Trump a ricevere critiche durante la protesta. Anche Macron infatti è stato accusato fortemente per aver invitato il presidente degli Stati Uniti a partecipare alla commemorazione della fine della Prima Guerra Mondiale.

Non sono stati giorni facili per Trump. Appena arrivato a Parigi e poco prima di dirigersi all’Eliseo aveva lanciato un messaggio minaccioso via Twitter al suo omologo francese riguardo al tema della difesa europea – facendo salire la tensione fra i due leader.

Macron dal canto suo, durante le celebrazioni ufficiali sotto l’Arco di Trionfo, ha riaffermato l’importanza del multilateralismo, tanto odiato da Trump. Il presidente francese ha inoltre toccato il tema del “suicidio dell’Europa”, rifacendosi alle parole dello scrittore austriaco Stefan Zweig, e ha ribadito la crescente tentazione dei nostri tempi di fare uso di violenza, di mirare al predominino e di rinchiudersi in sé stessi.

“Il patriottismo è l’esatto contrario del nazionalismo. Il nazionalismo rappresenta il tradimento del patriottismo. Dicendo ‘i nostri interessi prima di tutto, degli altri non ci importa’, si cancella quello che una nazione ha di più prezioso: i suoi valori morali”, ha sottolineato Macron. Tutto questo davanti a Trump, che ha riabito più e più volte di definirsi un orgoglioso nazionalista.

A rendere la permanenza di Trump a Parigi ancora più difficile è stata la manifestazione contro di lui a Place de la République.
Così Trump lascia Parigi. Snobbato, e chissà, forse anche un po’ amareggiato.

A cura di Michelangelo Fano, collaboratore di The Post Internazionale (TPI) a Parigi

La diretta da Parigi 

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