Sri Lanka, le prime immagini dopo le esplosioni
Nella mattina del 21 aprile si sono registrate diverse esplosioni nella capitale dello Sri Lanka contro chiese e hotel di lusso.
Secondo quanto riportato da fonti locali i morti sono almeno 130, ma il numero è destinato ad aumentare. Tra i morti anche nove stranieri: la Farnesina si è messa i moto per capire se sono rimasti coinvolti anche italiani.
Intanto il Governo dello Sri Lanka si è riunito per decidere come procedere e organizzare i soccorsi e le prossime mosse.
Subito dopo l’attacco il ministro dello Sri Lanka per le Riforme economiche, Harsha de Silva, ha scritto su Twitter: “Per favore restate in casa. Ci sono molte vittime, inclusi stranieri”.
“Scene orribili, ho visto arti amputati sparsi dappertutto, le squadre di emergenza sono state inviate in tutti i luoghi. (…) Abbiamo portato molte vittime in ospedale, speriamo di aver salvato molte vite”, ha poi aggiunto il ministro.
Le chiese colpite dagli attacchi sono Sant’Antonio a Colombo; San Sebastiano a Negombo (30 chilometri dalla capitale); una terza chiesa a Batticaloa (250 chilometri a est della capitale). Un’esplosione si è registrata anche a Katuwapitiya e un’altra a Katana, nell’ovest dello Sri Lanka.
Dopo ore dagli attacchi, nessuno ha ancora rivendicato il gesto che ha insanguinato la Pasqua nel paese.