Siria, i bambini che sfidano le bombe e vanno a scuola tra le macerie
Una serie di immagini mostra la quotidianità dei bambini siriani, a scuola tra le macerie di un paese in rovina
Da quando, nel 2011, la guerra civile è esplosa in tutto il paese, la Siria è diventata uno dei fronti più caldi del Medio Oriente.
Da sette anni la nazione è ostaggio del fuoco incrociato di numerose fazioni, tra cui le forze di sicurezza del presidente Bashar al Assad, i ribelli siriani, i terroristi affiliati al sedicente Stato Islamico (Isis), i curdi siriani e numerose potenze e milizie straniere (Russia, Stati Uniti, Turchia, Iran).
Dallo speciale di TPI con tutto quello che c’è da sapere sulla guerra civile siriana appare chiaro che, come risultato, gran parte del paese giace oggi in rovina, e di tante delle strutture fisiche e sociali siriane non restano ormai che detriti.
Secondo le stime della Banca Mondiale, lo stato ha perso circa 226 miliardi di dollari dall’inizio della guerra, e, secondo il rapporto “Voci dalle aree del pericolo” di Save the Children, dalla metà del febbraio 2018 sono state uccise più di 600 persone nell’enclave ribelle della Ghouta orientale, a nord-est di Damasco, in cui sono state bombardate più di 60 scuole.
Tuttavia, oltre due milioni di persone continuano a vivere nelle aree assediate, e cercano di garantire ai bambini una quotidianità e un’istruzione divenuta per tanti irraggiungibile.
Questa serie di fotografie, scattate per AFP da Mohamad Abazeed, Sameer Al-Doumy e Amer Almohibany, racconta la vita di tutti i giorni dei bambini siriani, nati e cresciuti in tempo di guerra, rivelando il ruvido contrasto tra l’ordinarietà di un’azione essenziale e quotidiana come andare a scuola ed il terrificante scenario retrostante di una città divorata dalla guerra.
Nella Ghouta orientale oggi vivono circa 400mila abitanti, alle prese con gravi carenze di cibo e medicine e, dal 18 febbraio 2018, con il feroce assedio del regime siriano.
Da quando queste foto sono state scattate, a fine 2017, la situazione si è drasticamente aggravata, e molte altre scuole sono state colpite dai bombardamenti aerei del regime di Assad.
Nonostante il 24 febbraio 2018 il Consiglio di sicurezza dell’Onu abbia approvato all’unanimità una risoluzione che prevedeva una tregua di 30 giorni del conflitto siriano il cessate il fuoco di fatto non è mai stato applicato, e i combattimenti proseguono.