Perché alcune persone si ricoprono l’intero corpo di tatuaggi
Il quotidiano britannico The Guardian ha intervistato e fotografato alcune persone con una passione incontrollabile per i tatuaggi
Le ragioni che portano una persona a farsi un tatuaggio possono essere molte, ma qual è il motivo per cui qualcuno decide di ricoprirsi l’intero corpo di disegni?
La giornalista del quotidiano britannico The Guardian Erica Buist ha provato a scoprirlo intervistando diversi cittadini inglesi con la passione incontrollata per i tatuaggi.
Per Philip Yarnell, 27 anni, di Southend-on-Sea, una cittadina a est di Londra, tutto ha avuto inizio a 17 anni, quando ha fatto il suo primo tatuaggio, nonostante l’età legale fosse 18 anni. Per lui, i disegni a inchiostro sulla pelle non vanno pianificati, ma fatti immediatamente, seguendo la propria ispirazione, per conservare la spontaneità del momento.
Stefano Chila, 33 anni, di Londra, la pensa diversamente: per lui i tatuaggi vanno programmati. Il suo obiettivo è quello di ricoprirsi tutto il corpo di disegni, fatta eccezione per mani e viso, che secondo lui rovinerebbero l’armonia.
Graham Platts, 58 anni, di Cleethorpes, ammette come i tatuaggi siano per lui diventati una vera e propria dipendenza. A 48 anni scelse di smettere di fumare e decise di utilizzare tutti i soldi risparmiati per la sua nuova passione.
Per altri, come Kimmy Clancy di Ruislip e Izzy Nash di Maidstone, rispettivamente 30 e 48 anni, tutto è nato da un istinto di ribellione. Successivamente Kimmy decise di trasformare il proprio corpo in leggio, facendosi incidere addosso i testi di molte canzoni. Izzy, invece, continuò a farsi tatuare, con l’obiettivo di diventare un’opera d’arte vivente.
Per Bill, 63 anni, di Londra, i tatuaggi simboleggiano ancora oggi ribellione: pur avendo una carriera nel centro finanziario della capitale, una moglie, dei figli e un percorso formativo a Oxbridge – Cambridge e Oxford – si è fatto tatuare tutto il corpo perché adora l’incongruenza tra la sua vita e i disegni che lo ricoprono.
Drew Beckett, 32 anni, di Londra, sta utilizzando i tatuaggi per combattere i tabù generati dalla sua malattia. Grazie a essi non ha più paura che la gente lo osservi a causa della sua alopecia universale e può finalmente girare per Londra senza vergognarsene.
The Guardian ha pubblicato i ritratti di dieci persone che hanno fatto questa scelta, fotografati da Alan Powdrill.