Perché la vita a 30 anni è migliore che a 20
Una serie di illustrazioni spiegano, esempio dopo esempio, perché in fondo avere vent'anni non è così meraviglioso, tanto che i trenta potrebbero essere più piacevoli
“Ah, se potessi avere di nuovo vent’anni!”: si tratta di una frase che capita spesso di ascoltare da chi è più anziano, a dimostrazione che nell’immaginario collettivo l’età che più spesso viene esaltata come la più piacevole della vita, e che più spesso viene rimpianta una volta superata, è proprio quella intorno ai vent’anni.
Niente più temibili professori del liceo, e allo stesso tempo – per i più fortunati – ancora niente impegni lavorativi, ma tanto tempo a disposizione per i propri hobby, per le amicizie, le relazioni sentimentali, i viaggi e le proprie passioni personali.
Nonostante questo, però, i primi anni del terzo decennio della vita non sempre corrispondono a uno stato mentale così piacevole, e col tempo ci si può rendere conto che un’età anagrafica ideale e uno stato fisico ottimale non sono necessariamente il cocktail perfetto per la felicità.
Ecco perché il sito Lifehack ha realizzato una serie di illustrazioni stilizzate in cui, con pochi semplici esempi, si spiega perché i trent’anni, tanto spesso messi in secondo piano, sono in realtà un’età che sotto molti punti di vista “supera” i venti in quanto a soddisfazione personale e benessere generale.
Nella photogallery, i motivi per cui in fondo i trenta sono migliori dei venti.