Trasformare le malattie in storie di fantasia
Dieci bambini ricoverati nell'ospedale di chirurgia di Burlo, a Trieste, hanno provato a costruire una storia di fantasia per giustificare le cicatrici che hanno
Riccardo è un bambino di dieci anni, quando era ancora un feto gli era stata diagnosticata una malformazione di tipo tumorale. Adesso, gioca a costruire storie di fantasia per giustificare le cicatrici che ha ai suoi amici.
La storia di Riccardo è stata d’ispirazione per l’Associazione per i bambini chirurgici del Burlo onlus, A.B.C., fondata nel 2005, dieci anni fa. A.B.C. aiuta i bambini ricoverati presso l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste, ed i loro genitori ad affrontare la malattia.
In occasione del decimo anniversario dell’associazione è stato chiesto ai bambini che sono stati ricoverati presso l’ospedale Burlo Garofalo di immaginare una storia fantasiosa che potesse spiegare il perché delle loro cicatrici. Si tratta di un esperimento che ha previsto il coinvolgimento di dieci bambini i quali, con l’aiuto di una psicoterapeuta infantile, hanno inventato dieci storie di fantasia. Ognuna delle storie è stata poi interpretata da dieci illustratori: Altan, Guido Scarabottolo, Giorgio Cavazzano, Nicoletta Costa, Roberto La Forgia, Gabriella Giandelli, Felicia Hoshino, Elisetta, Philip Giordano, Michiko Tachimoto e Violeta Lopiz.
Dell’iniziativa è stato realizzato il libro Nella foresta veramente scura, un’insieme di “storie in cui i sintomi della malattia diventano segni di eroismo e non di sconfitta”, racconta a TPI il direttore artistico del progetto Matteo de Mayda.
“La speranza è che la storia del singolo si possa amplificare a storia di tutte le famiglie che oggi vivono una situazione simile. Il desiderio è che, leggendo questi dieci racconti, il lettore raccolga l’invito dei bambini a guardare la realtà con occhi nuovi e a inventare un nuovo ordine nella routine quotidiana”.
Il prezzo per una copia del libro è di 28 euro, soldi che contribuiranno ai lavori di ristrutturazione dell’appartamento dove i genitori dei bambini ricoverati all’ospedale Burlo Garofalo che non vivono a Trieste potranno vivere gratuitamente durante il ricovero dei loro figli.
(Qui sotto il video promozionale realizzato da A.B.C. Burlo onlus)