Il lancio di Falcon Heavy: ecco come Elon Musk ha spedito un’auto sportiva verso Marte
Un manichino alla guida di un'automobile sta attualmente navigando nello spazio con la colonna sonora di David Bowie. Come è successo e perché potremmo arrivare anche noi sul pianeta rosso
Un video trasmesso in streaming YouTube mostra una Tesla Roadster che vola nello spazio con la colonna sonora di David Bowie e le parole sul cruscotto in omaggio al romanzo e film “Guida galattica per autostoppisti”.
Milioni di persone hanno potuto e continuano ad assistere in diretta alla visione di queste immagini straordinarie. Ma come è stato possibile tutto questo?
Nonostante alcuni ritardi, il razzo Falcon Heavy è partito ieri, martedì 6 febbraio, dal Kennedy Space Center, la stessa piattaforma da cui erano stati lanciati i razzi che avevano portato gli astronauti sulla luna, con a bordo una spider Tesla e un manichino di un astronauta.
Se l’auto, lanciata alla testa del razzo, sopravviverà a quell’ambiente, dovrebbe continuare il suo percorso avvicinandosi a Marte, con la possibilità pur “estremamente piccola” di atterrare sul pianeta rosso.
Questa volta, però, la NASA non c’entra. Il missile Falcon Heavy, è stato costruito da SpaceX, una compagnia fondata e gestita dall’imprenditore miliardario Elon Musk, il co-fondatore di PayPal e inventore di Tesla Motors.
“Mi sembra surreale” ha commentato Musk stesso durante la conferenza stampa a lancio avvenuto, che ha aggiunto: “Le cose sciocche e divertenti sono importanti”.
Il razzo, composto da tre anime di Falcon 9 con nove motori (un totale di 27 motori Merlin), è il più potente che questa generazione abbia mai visto: può sollevare oltre il doppio del carico utile (54mila chilogrammi) grazie alla spinta di 22.800 kilo Newton (l’equivalente di circa diciotto aerei 747 a piena potenza).
Progettato fin dall’inizio per trasportare umani nello spazio, è dotato di un motore attivo nella seconda fase di lancio che può essere riavviato più volte.
Solo Saturn V della NASA portò in orbita un carico maggiore. Si trattava di un enorme razzo che dal 1973 guidò le missioni di Apollo e Skylab negli anni della “Space Race”, con un potenziale di carico da 140 mila chilogrammi e una spinta da oltre 34 mila kilo Newton.
Il razzo Saturn V non fu però un investimento da poco. Infatti, uno dei motivi principali per la cancellazione degli ultimi tre voli Apollo era stato il costo totale della produzione dei razzi e il finanziamento dei lanci. Tra il 1964 e il 1973, durante la Space Age, un totale complessivo di 6.417 miliardi di dollari era stato stanziato per motivi di ricerca, sviluppo e voli.
In termini di lanci individuali inoltre, il Saturn V costerebbe oggi circa 1,23 miliardi di dollari per lancio, di cui 710 milioni di dollari destinati alla sola produzione.
Al contrario, quando Musk aveva presentato al Comitato del Senato degli Stati Uniti su Commercio, Scienza e Trasporti, nel maggio 2004, il suo progetto, aveva dichiarato che il suo obiettivo finale con lo sviluppo di SpaceX era di portare il costo totale per il lancio fino a 1,100 dollari per chilogrammo.
A partire da aprile 2016 aveva garantito poi il costo di 90 milioni di dollari per il lancio, nulla se paragonato ai 350 milioni di dollari richiesti per lanciare il Delta IV Heavy, il secondo razzo più potente al mondo dopo Falcon Heavy.
Dopo il decollo, SpaceX ha tentato di riportare tutti e tre i razzi di accelerazione di Falcon Heavy sulla Terra, due a terra e uno sulla piattaforma drone spaziale autonoma (ASDS) Of Course I Still Love You, nell’Oceano Atlantico.
Flight profile #FalconHeavy #SpaceX pic.twitter.com/LlfWXqUaLP
— Elon Musk (@elonmusk) 6 febbraio 2018
Musk aveva descritto i tentativi di atterraggio come “balletto aereo sincronizzato” e circa otto minuti dopo il decollo, i due razzi laterali si sono appoggiati simultaneamente sulla terraferma.
Alla parte centrale del razzo non è andata altrettanto bene. Durante la conferenza stampa, Musk ha riferito che il motore ha colpito l’acqua ad una velocità di circa 300 miglia all’ora ed è arrivato a circa 328 metri dalla piattaforma galleggiante.
Ad ogni modo, questo storico lancio di Falcon Heavy rende la società SpaceX un concorrente ancora più potente nel settore spaziale privato, in particolare riguardo la potenzialità di carico dei lanci spaziali.
Nonostante altre società, come Blue Origin Orbital ATK di Jeffrey P. Bezos (fondatore di Amazon), stiano lavorando da anni per sviluppare missili giganti per portare carichi pesanti nello spazio, Marco Caceres, analista senior dello spazio presso Teal Group, ha affermato che il lancio di martedì darà a SpaceX diversi anni di vantaggio.
Il razzo della società di Elon Musk ha tutti gli attributi per diventare il cavallo di battaglia delle società spaziali private e delle agenzie governative spaziali nei prossimi anni.
Sembra proprio essere in corso quella che viene definita una nuova “Space age”, tanto che gli ambiziosi progetti del miliardario americano non finiscono qui. Le sue visioni includono esseri umani che vivono sia sulla Terra sia su Marte.
Anche il patron di Amazon Jeff Bezos ha affermato che uno degli obiettivi principali della sua società di missili, Blue Origin, è la prospettiva di dare a milioni di persone la possibilità di vivere nello spazio.
Esiste anche la Planetary Resources, una società americana con un grandi investimenti provenienti dal Lussemburgo, che spera di arrivare all’estrazione mineraria da asteroidi.La Moon Express, con sede in Florida, sta invece progettando un’azienda che fornisca trasporti regolari da e per la luna.
Per ora, il razzo di Musk consentirà a SpaceX di competere per i contratti di lancio di satelliti spia più grandi, e alcuni esperti nel volo spaziale stanno incoraggiando la NASA a utilizzare razzi privati come il Falcon Heavy invece del gigantesco e più costoso razzo, lo Space Launch System, che è attualmente in fase di sviluppo anche per riportare gli astronauti sulla luna.