Cosa vedere a Venezia oltre alla Biennale d’Arte: l’arte povera di Jannis Kounellis
Jannis Kounellis mostra Venezia
Jannis Kounellis (1936 – 2017), Retrospettiva
A cura di: Germano Celant
Palazzo Ca’ Corner della Regina
Santa Croce 2215 – Venezia
Fino al 24 novembre 2019
Jannis Kounellis mostra Venezia| 70 opere
Non potete perdere questa prima e grande retrospettiva del grande artista Jannis Kounellis dalla sua scomparsa nel 2017 con oltre 70 opere provenienti dai musei e dalle collezioni private più importanti del mondo.
Dai primi suoi quadri fonetici influenzati anche da Ungaretti fino al “sentire” lo spazio più grande con ogni mezzo, anche attraverso la musica.
Lui è uno dei massimi rappresentanti dell’arte povera, movimento artistico questo che nasce a fine anni 60 in polemica con l’arte tradizionale portando come riferimento i materiali “poveri” come il ferro, gli stracci, la terra, il legno, la plastica e gli scarti industriali evocando così le strutture del linguaggio della società contemporanea.
Nella mostra sono presenti anche i suoi lavori giovanili, quelli in cui riprende le scritte, i cartelli e i segnali delle strade di Roma, città da lui tanto amata, per poi passare ai numeri, alle lettere e alle frecce tracciati su tela e su altri supporti.
Jannis Kounellis mostra Venezia | La natura nell’arte
Poi nel 1967 la sua ricerca lo porta ad inglobare nei suoi lavori elementi naturali come la terra, i cactus, la lana, il cotone il fuoco e il carbone.
Successivamente l’artista arriva addirittura ad esplorare la percezione olfattiva dopo quella musicale e letterale di cui sopra.
Nelle sue istallazioni di fine anni 60 si percepisce la pesantezza tra le strutture industriali che opprimono gli essere umani ponendo l’attenzione sulla leggerezza degli umili oggetti naturali che nonostante tutto riescono a sopravvivere.
Passerà alle combustioni con la cosiddetta “margherita di fuoco”. Poi il fumo, conseguenza del fuoco, e le tracce di fuliggine sulle pietre sulle tele e sui muri che sono presenti in alcuni lavori degli anni 1979-80 e rappresentano la fine di ogni illusione di cambiamento della realtà sociale e politica, tramite l’arte.
Kounellis era una persona colta. La cultura e la storia sono sempre presenti nei suoi lavori. I suoi frammenti rappresentano il passato, la maschera le sue origini greche.
Il suo lavoro fino al 2004 mette in chiaro la sua insofferenza verso il proprio tempo e la porta presente in tanti suoi lavori ne è l’emblema.
Jannis Kounellis mostra Venezia | Tre installazioni
Nella mostra ci sono tre imponenti sue installazioni. L’artista nel suo spazio ingloba mensole o costruzioni metalliche che contengono oggetti vari, come calchi in gesso, pietre, cappotti, bicchieri e ingranaggi metallici.
Così come al secondo piano, dove è presente il suo intervento del 1993-2008 e dove pone sul soffitto armadi colorati e di diverse forme.
Nel cortile del palazzo invece una installazione del 1967 che affronta il tema della gravità e dell’equilibrio.
Per finire al secondo piano un’altra installazione del 1992 che e’ composta da sette piatti metallici che sostengono sacchi contenenti chicchi di caffé.
Lavori complessi. Del resto Kounellis asseriva che “bisogna superare il decorativismo formale voluto dai media e consumato con leggerezza, come vogliono i consumatori, senza tenere conto che l’artista ha un’opinione intellettuale da difendere che lo rende partecipe ed artefice del mondo , e gli da slancio e dignità poetica, per ritrovare l’epico che, guarda caso, insieme all’ombra e al dramma, manca del tutto oggi”.
Cosa vedere a Venezia oltre alla Biennale d’Arte: Burri, “La pittura, irriducibile presenza”