La vita dentro le “case bara” di Hong Kong
Con la sua serie fotografica Trapped, il fotografo Benny Lam ha documentato la vita all'interno dei mini-appartamenti soffocanti di Hong Kong
Hong Kong ospita circa 7.5 milioni di abitanti. Con una densità della popolazione particolarmente alta, le abitazioni sono sovraffollate e i più poveri devono adeguarsi a vivere in unità abitative di dimensioni considerevolmente ridotte. Le Nazioni Uniti hanno ripetutamente condannato le cosiddette “case-bara”, definendole un insulto alla dignità umana, ma si stima che almeno 100mila persone vi abitino oggi, secondo quanto riportato dalla Society for Community Organisation (SoCO), una Ong che si batte per migliori condizioni di vita nella ex colonia britannica.
Con la sua serie fotografica Trapped, il fotografo Benny Lam ha documentato la vita all’interno dei mini-appartamenti soffocanti di Hong Kong. La vita di tutti i giorni si svolge in poco più di un metro quadro, con tutto racchiuso all’interno: si cucina, si mangia e si dorme nello stesso spazio. La “grandezza” degli appartamenti varia da 1.5 a 12 metri quadrati e costano dai 250 euro ai 600 euro al mese circa.
Gli spazi sono talmente angusti e ridotti che talvolta non si ha nemmeno la possibilità di stendere le gambe o di alzarsi in piedi. Per la gran parte di coloro che abitano queste strutture non si tratta di un’emergenza temporanea ma di una sistemazione stabile, intesa come il luogo dove si torna “a casa” la sera dopo il lavoro e dove sono conservati – ammassati insieme uno sopra l’altro – i ricordi di una vita.
Nel 2017 il progetto di Benny Lam si è guadagnato un posto nella rosa dei candidati finalisti del concorso su fotografia e sostenibilità Prix Pictet 2017.