Alcune rare foto delle pratiche psichiatriche più inquietanti usate tra Ottocento e Novecento
Queste ventidue fotografie mostrano uno dei volti, il più inquietante, della psichiatria del passato e sono tratte dal libro Patients & Promise
La psichiatria è cambiata molto da quando i pazienti venivano totalmente reclusi e sottoposti a terapie dubbie e spesso terrificanti. Queste ventidue fotografie mostrano uno dei volti, il più inquietante, della psichiatria del passato e sono tratte dal libro Patients & Promise, del dottore Stanley B. Burns, collezionista e fondatore del Burns Archive.
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Agli inizi dell’Ottocento, l’idea che la pazzia e i disordini mentali fossero conseguenze ereditarie, che la società doveva controllare, spinse molti manicomi a chiudersi in pratiche come l’isolamento e la sterilizzazione.
L’idea di trattare moralmente i disordini mentali era del tutto abbandonata.
Questo fece sì che i medici e i neurologi iniziassero a cercare nuove e personali terapie, sperimentando proprie metodologie: sedie rotanti, docce e bagni freddi e gli shock improvvisi furono di moda per tutta la prima metà dell’Ottocento.
Accanto a queste pratiche iniziò a svilupparsi anche l’ipnosi.
Proprio dalla seconda metà dell’Ottocento fino almeno alla metà del Novecento, sono state sviluppate alcune delle pratiche più discutibili, che queste foto mostrano nella loro applicazione.