Foto rare dell’11 settembre che forse non avete mai visto
L'11 settembre 2001 gli Stati Uniti furono colpiti dal più grave attacco terroristico di sempre. La copertura mediatica produsse molte foto della tragedia. Alcune sono rimaste inedite
Sono passati 18 anni dagli attentati terroristici che l’11 settembre 2001 hanno colpito il World Trade Center di New York.fotoo
Gli attacchi causarono la morte di quasi 3mila persone e il crollo di entrambe le torri gemelle: si trattò quindi del più grande attentato terroristico mai avvenuto prima d’ora sul suolo statunitense. foto inedite 11 settembre
In poco tempo i media e le autorità individuarono in Osama Bin Laden e in al-Qaeda, l’organizzazione terroristica da lui guidata, i responsabili dell’attacco. foto inedite 11 settembrefoto inedite 11 settembre
In seguito a questo fatto, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, lanciò la guerra al terrorismo per sconfiggere la minaccia che aveva colpito l’11 settembre l’America, con l’obiettivo di fermare Osama Bin Laden e la costituzione di nuove organizzazioni di stampo terroristico. foto inedite 11 settembre foto inedite 11 settembre
La copertura mediatica della tragedia ha riempito le pagine della maggior parte delle agenzie di stampa, dei giornali e delle televisioni di quasi tutti i paesi del mondo. foto inedite 11 settembre foto inedite 11 settembre
Così le immagini del crollo delle torri sono state viste da quasi due miliardi di persone, un terzo della popolazione umana di allora. foto inedite 11 settembre foto inedite 11 settembre
Questo ha prodotto una serie incredibile di fotografie e filmati di quei tragici momenti. Parte di questo materiale risulta però ancora inedito. foto inedite 11 settembre foto inedite 11
Alle 8:46 di mattina dell’11 settembre del 2001, un forte boato sconvolse Manhattan, l’isola che rappresenta la zona centrale della città americana di New York. Gli sguardi dei passanti si concentrarono presto sulla torre nord del World Trade Center – le cosiddette torri gemelle – nella quale si stava sviluppando un incendio.
Dopo gli iniziali interrogativi su cosa fosse avvenuto, alle 9:03 minuti un aereo si schiantò sulla torre sud del World Trade Center. Se in quel quarto d’ora c’erano stati dei dubbi, divenne a quel punto evidente che si trattava di un attacco terroristico.
“Presidente, l’America è sotto attacco,” sussurrò Andrew Card, membro dello staff del Presidente degli Stati Uniti George W. Bush, mentre quest’ultimo era impegnato in un incontro in una scuola.
Tutti gli Stati Uniti entrarono in stato d’allerta. Aerei militari si alzarono in volo a difendere gli spazi aerei di New York e Washington.
I due velivoli schiantatisi sulle Torri Gemelle non erano stati gli unici ad essere stati dirottati.
Alle 9:27, infatti, un terzo aereo si schiantò contro il pianterreno del Pentagono, l’edificio che ospita il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, a Washington D.C.. Anche un quarto volo fu dirottato e finì per schiantarsi al suolo in Pennsylvania, dopo quella che parve essere una rivolta dei passeggeri, informati di quanto stava avvenendo quel giorno.
Gli attacchi causarono la morte di quasi 3mila persone e il crollo di entrambe le torri del World Trade Center: si trattò quindi del più grande attentato terroristico mai avvenuto prima d’ora.
In poco tempo i media e le autorità individuarono in Osama Bin Laden e in al-Qaeda, l’organizzazione terroristica da lui guidata, i responsabili dell’attentato.
In seguito a questo fatto, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, lanciò la guerra al terrorismo per sconfiggere la minaccia che aveva colpito l’11 settembre l’America, con l’obbiettivo di fermare Osama Bin Laden e la costituzione di nuove organizzazioni di stampo terroristico.
Fu così che nell’ottobre del 2001 gli Stati Uniti diedero inizio alla guerra in Afghanistan, Paese controllato dal gruppo estremista islamico dei taliban e che proteggeva Osama Bin Laden. Entro la fine del 2001, il governo talebano venne rovesciato, ma i guerriglieri, fedeli ai loro ideali, continuarono, e continuano tuttora, una forte attività bellica per cui la guerra in Afghanistan ancora oggi non può essere considerata conclusa.
Osama Bin Laden si rifugiò in Pakistan, presso le zone tribali del nord del Paese, e fu proprio lì che nel 2011 venne ucciso da un’azione dei Navy Seals, un corpo scelto dell’esercito statunitense. (“Gli hanno fatto il lavaggio del cervello”: la madre di bin Laden parla per la prima volta 17 anni dopo l’11 settembre).
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