Le meravigliose foto dell’eclissi lunare del 27 luglio in tutto il mondo
È stata l'eclissi di luna più lunga del secolo, visibile da quasi ovunque
La notte tra il 27 e il 28 luglio la luna si è tinta di rosso per ben 103 minuti in quella che è stata la più lunga eclissi lunare del secolo.
A partire dalle 19.14 (ora italiana), la luna ha cominciato a oscurarsi fino a trovarsi completamente in penombra, diventando di un rosso acceso. Il massimo culmine è arrivato alle 22.22. Poi, il nostro satellite ha cominciato a tornare del proprio colore normale mentre man mano usciva dal cono d’ombra della terra, emergendo e segnando la fine dell’eclissi verso l’una e trenta del mattino del 28 luglio.
La lunghissima durata è stata dovuta alla distanza particolare tra la luna e la terra. Per questo, il nostro satellite è parso particolarmente piccolo a molti osservatori impegnati a cercare l’astro nel cielo, ieri sera.
Era visibile dall’Italia e dal resto d’Europa, ma anche da Asia, Australia, Antartide, Africa, Medio Oriente, oltre che nell’Oceano Pacifico e Atlantico e in America del Sud.
Muniti di binocoli o telescopi professionali, di macchine fotografiche potenti e treppiedi o della semplice fotocamera del proprio cellulare, migliaia di persone si sono spostate per poter osservare al meglio la luna.
Luoghi ideali per vederla erano le spiagge o il cucuzzolo delle montagne. In Italia, cieli sereni hanno permesso di osservare l’eclissi facilmente, mentre non sono stati altrettanto fortunati gli abitanti di altri paesi. Nel Regno Unito, ad esempio, dopo una settimana di calore per molti insopportabili e cieli limpidi, ieri sera le nuvole hanno cominciato ad ammassarsi, seguite da un temporale.
In Australia, le persone hanno potuto osservare l’incredibile fenomeno alle cinque del mattino.
In moltissimi, però, hanno preferito godersi lo spettacolo comodamente da casa, grazie a servizi di streaming online tra cui ha spiccato quello della NASA, in diretta anche su Facebook.
Ora, per una prossima eclissi di luna totale (meno lunga, questa volta), gli appassionati di astronomia e i curiosi dovranno aspettare il gennaio 2019.